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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Governo e Parlamento

Ddl concorrenza. I farmacisti del Mnlf: “Non c’è un motivo valido per non liberalizzare la fascia C”

immagine 24 luglio - Il presidente del Movimento Devito sottolinea come il Governo deve “mettere la parola fine agli inutili privilegi che in questi anni la politica ha concesso alle corporazioni. Senza liberalizzazioni non ci sarà abbassamento delle tasse"
“Non ci sarà alcun abbassamento di tasse se il PIL non tornerà a crescere e questo non potrà avvenire senza liberalizzazioni”. Così Vincenzo Devito, Presidente del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, interviene mentre inizia la discussione degli emendamenti al Ddl Concorrenza.
 
“La volontà del Governo di cambiare - continua Devito - si misura rispetto all'impegno di mettere la parola fine agli inutili privilegi che in questi anni la politica ha concesso alle corporazioni. Freni alla crescita del Paese, freni all'equità e alle pari opportunità”.
 
“Perché un giovane emigrato dovrebbe tornare in Italia? Cosa è cambiato in questo Paese se si continua a guardare agli interessi delle lobby e non a quelli generali?”.
“Il caso della lobby delle farmacie è emblematico - spiega Devito - non esiste un solo motivo valido perché non si dovrebbe liberalizzare i farmaci di fascia C, eppure si tentenna di fronte all'unico vero problema: la perdita del monopolio di un numero ridotto di privilegiati”.
 
“Nessun patto di coalizione può valere davanti alla possibilità di creare 5000 nuovi posti di lavoro, 3000/3500 nuove aziende, risparmi per 500 milioni l'anno e 700 di nuovi investimenti. Nessun patto di coalizione può valere a fronte della volontà trasversale del Parlamento di abbandonare logiche protezionistiche. Quando i consumatori chiedono di aprire i mercati, l'Antitrust e la Banca d'Italia pure, quando perfino il Fondo Monetario Internazionale lo chiede, far finta di nulla è segno di debolezza”.
 
“Si dimostri con i fatti - conclude Devito - che il Paese è cambiato, che la politica è cambiata. Si dia un motivo, un solo motivo, ai nostri giovani per ritornare in Italia ed investire le proprie capacità nel proprio Paese”.
24 luglio 2015
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