Continua l’esame delle numerose proposte emendative al ddl concorrenza presentate nei giorni scorsi. Durante la scorsa settimana, ricordiamo, erano stati
giudicati “inammissibili” 20 emendamenti (sui 110 presentati) riguardanti la sanità. Nel corso dell’ultima seduta, però, le presidenze delle commissioni Finanze e Attività Produttive, dopo aver valutato i motivi di ricorso presentati dai parlamentari proponenti, hanno deciso di poter rivedere alcuni dei giudizi di inammissibilità pronunciati.
In particolare, 4 di questi riguardano materie di interesse sanitario. Il primo, presentato da
Raffaello Vignali (Ap), mira a consentire al farmacista iscritto all'albo di effettuare determinate prestazioni in farmacia o presso il domicilio del paziente. Il tema, a parere delle presidenze, appare “congruente con le finalità del provvedimento di estendere la concorrenza in taluni settori professionali”. Conseguentemente, per omogeneità di trattamento, è stato riammesso anche l'emendamento presentato da
Marco Donati (Pd), che punta a far sì che il farmacista iscritto all'albo possa effettuare professionalmente in farmacia o a domicilio del paziente, anche nell'ambito di campagne di vaccinazione rivolte alla popolazione generale ed ai gruppi a rischio e realizzate a livello nazionale e regionale, iniezioni intramuscolari o ipodermiche nonché piccole medicazioni e interventi di primo soccorso.
Infine, tornano in pista anche due emendamenti in tema di classificazione di medicinali equivalenti a carico del Servizio sanitario nazionale, presentati, rispettivamente, da
Massimo Enrico Baroni (M5S) e
Silvia Giordano (M5S). Entrambi, nello specifico, chiedono la soppressione del secondo periodo del comma 1 dell’articolo 11 del decreto legge 158/2012 (Decreto Balduzzi).