La lettera di ieri del Capo dello Stato inviata ai presidenti delle Camere e al presidente del Consiglio per richiamare l’attenzione su alcune modifiche apportate al decreto milleproroghe definite “eterogenee e di dubbia coerenza con la Costituzione”, deve aver stravolto l’agenda “istituzionale” del ministro dell’economia Giulio Tremonti che da stamattina, raccontano le cronache, è impegnato in una serie di incontri passando da un “Palazzo” all’altro, da un vertice ad un altro, nel tentativo di trovare la “quadra” in grado di sbloccare definitivamente il decreto.
E così dopo il primo incontro con Giorgio Napolitano, dove presumibilmente sono state concordate le modifiche da apportare al decreto in modo da trovare una via d’uscita all’impasse che si è determinata, Tremonti dal Quirinale è passato a Montecitorio per un vertice con il ministro per i rapporti con il parlamento, Elio Vito, il sottosegretario Gianni Letta, i capigruppi di maggioranza, (Fabrizio Cicchitto Pdl, , Marco Reguzzoni Lega, e Luciano Sardelli dei Responsabili), e il capogruppo del Pd, Dario Franceschini, oltre al presidente,Gianfranco Fini.
Finito il vertice Tremonti si è presentato in Aula alla Camera dove ha resa nota la disponibilità dell’esecutivo “ad apportare alcune modifiche al testo del decreto-legge in esame, concernenti, tra l’altro, la normativa inerente l'assunzione dei precari della scuola, il personale della Consob, le demolizioni di immobili militari nella regione Campania, il salvamento acquatico e il numero di consiglieri del Comune di Roma”.
A questo punto, vista la disponibilità, il testo sarà modificato dalla Conferenza dei 18, cioè dai rappresentanti delle commissioni competenti Bilancio e Affari costituzionali di Montecitorio per poi tornare al Senato per una terza lettura. Per quanto riguarda il ricorso alla fiducia, da molti data per certa visti i tempi sempre più stretti per l’approvazione del decreto, Tremonti ha fatto sapere che “dipende dall’opposizione, dai tempi che vuole occupare in aula”.
Intanto alle 15 è iniziato un Consiglio dei ministri straordinario per definire il milleproroghe e per parlare di scadenze relativamente a leggi regionali.
La Conferenza dei capigruppo della Camera è fissata per le 15.30 per stabilire le ultime fasi del passaggio del decreto Milleproroghe. L’Aula di Montecitorio ha sospeso i lavori fino alle 16 per dare tempo di verificare, all’interno del comitato dei 18 delle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio, le posizioni dei gruppi sulla disponibilità espressa dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, di modificare il decreto milleproroghe.
“Alla luce di quanto comunicato dal Ministro – ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini all'Assemblea – la presidenza ritiene che la procedura più corretta e utile per verificare le posizioni dei gruppi sulle comunicazioni di Tremonti sia di consentire al comitato dei 18 di riunirsi immediatamente ed effettuare le relative valutazioni”.