In sanità "si intrecciano con sorprendente facilità veri e propri episodi di malaffare con aspetti di cattive gestioni talvolta favorite dalle carenze del sistema dei controlli”. Non usa mezzi termini il
vice procuratore generale della Corte dei Conti, Roberto Benedetti, a cui è toccato il compito di illustrare quanto malaffare e mala gestione costino allo Stato all’interno dell’
intervento tenuto oggi dal procuratore Generale della Corte dei Conti Mario Ristuccia, in occasione della cerimonia d'inaugurazione dell’anno giudiziario 2011, preceduto dalla r
elazione del presidente della Corte dei conti Luigi Giampaolino.
L’importo complessivo di danno erariale contestato ammonta, secondo la valutazione della Corte dei Conti, a circa 254 milioni di euro, in gran parte concentrato nella regione Lazio (oltre 130 milioni di euro), in Sicilia (oltre 69 milioni di euro), in Calabria (oltre 38 milioni di euro) ed in Lombardia (oltre 17 milioni di euro), mentre sono ancora in corso di verifica altri consistenti importi relativi alla Campania e all’Abruzzo.
Le sentenze già emesse dalle Sezioni regionali nel 2010 hanno invece comportato un importo complessivo di quasi 60 milioni di euro per i giudizi di responsabilità, cui si aggiungono altri 200.000 euro circa per i giudizi di conto. Ma numerose ipotesi di danno erariale sono ancora in attesa della verifica del giudice contabile e molte di esse, spiega il vice procuratore, sono relative “ad importi molto rilevanti”.
Quanto alle pronunce emesse, esse hanno riguardato in particolare la materia delle risorse umane (23 sentenze, tra irregolari trattamenti economici al personale, illegittima attività privata dei medici ecc.), seguite da quelle relative a danni erariali da attività contrattuali (16) e da quelle concernenti risarcimenti a terzi per errori sanitari (13 sentenze, ad esempio in occasione di parti ed esami amnestici); tra le restanti tipologie si segnalano danni al patrimonio (uso indebito di mobili e/o immobili, 12 sentenze emesse), iperprescrizioni (in genere di farmaci, 10 sentenze), danni all’immagine (7), conferimenti irregolari di consulenze ed incarichi (6), ritardi o mancati pagamenti (6) e opere incompiute (3 sentenze).