"Se il Governo non ritenga di pubbliche e non secretate le trattative e i contenuti degli accordi stipulati dall’Aifa con le case farmaceutiche in materia di definizione del prezzo dei farmaci innovativi in particolare quelli per il trattamento dell’epatite C, e in tale contesto come giustifica la sostanziale differenza dei prezzi dei farmaci per l’epatite C". Questa la richiesta avanzata, in un'interrogazione a risposta immediata, dalla capogruppo del M5S in commissione Affari Sociali alla Camera,
Giulia Grillo.
Nel testo si sottolinea, inoltre, come il Fondo innovazione attivato all'interno della legge di stabilità per l'acquisto dei farmaci innovativi "non sia ancora effettivo" e "le regioni sono in difficoltà dell'erogazione delle prestazioni". La stessa modalità di definizione dei prezzi relativi ai trattamenti con farmaci innovativi viene giudicata dagli interroganti "non trasparente", così come "non appaiono efficaci le forme di controllo su eventuali conflitti di interesse nel settore".
"E' necessario, a detta degli interroganti - si legge nel documento - rivedere alcuni aspetti delle tutele di cui godono i brevetti farmaceutici, in quanto chi sviluppa farmaci si avvale di informazioni spesso provenienti dalla ricerca pubblica sovvenzionata da tributi altrettanto pubblici, né va taciuto il fatto che le sperimentazioni avvengono spesso con persone che si prestano alla sperimentazioni in modo totalmente gratuito".
L'ufficio legislativo del Ministero della Salute ha risposto a questa interrogazione riprendendo in larga parte quanto già
dichiarato dal Direttore Generale dell'Aifa, Luca Pani, in un suo intervento dello scorso 29 maggio.
In allegato il testo integrale della risposta del ministero. In ogni caso al termine della lunga relazione tecnica il Ministero ha sottolineato che "in diverse occasioni l'Aifa ha comunicato che negli accordi stipulati con le aziende per la definizione del prezzo dei medicinali innovativi, con specifico riguardo a quelli per il trattamento dell'epatite C, è stata inserita, su specifica richiesta dell'azienda, una clausola di riservatezza, che non consente la pubblicazione degli stessi".