Nonostante le 36 decisioni di tribunali e Corte Costituzionale, che di fatto hanno smantellato quasi completamente la legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita, continuano a sussistere paletti e regolamentazioni volti di fatto a bloccare la fecondazione assistita. E’ il caso dell’istituzione del registro nazionale dei donatori di gameti non presso i Centri di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), che ne garantiscono l’anonimato, bensì presso il Centro Nazionale Trapianti (CNT).
A questo proposito il Gruppo Socialista della Camera dei Deputati ha presentato alla Ministra della Sanità,
Beatrice Lorenzin, un’interrogazione a risposta scritta, concepita di concerto con l’Associazione Luca Coscioni, sottoscritta anche, oltre che dai deputati del Psi, dalle parlamentari e dai parlamentari iscritti all’Associazione Luca Coscioni
Ileana Argentin,
Giuseppe Civati,
Gennaro Migliore,
Marisa Nicchi,
Gea Schirò,
Andrea Vecchio.
Le domande a cui chiediamo che la Ministra della Salute risponda sono molte, perché tanti sono i punti poco chiari che abbiamo riscontrato: come mai il registro dei donatori per l'eterologa è stato istituito ex novo presso il Centro Nazionale Trapianti, con aumento di spesa per lo Stato mentre il registro nazionale PMA avrebbe (avrebbe o ha?) competenza su questa funzione e non vi sarebbe aumento di spesa?
Mentre in tutta Europa e in Italia in virtù della legge 40 e del DLGS 191/07 è previsto che i dati per le donazioni omologhe o eterologhe siano conservati presso le strutture di fecondazione medicalmente assistita per circa 30 anni e che siano comunicati per garantire la tracciabilità i solo codici identificativi, perché il CNT stesso ha invece inviato una richiesta via fax alle Regioni e ai centri di fecondazione medicalmente assistita per conoscere, tra gli altri dati, il codice fiscale in chiaro dei donatori di gameti? Si tratta di una piena violazione della privacy e di quanto disposto dalle norme vigenti, si tratta di un pericoloso deterrente perché impedendo l’anonimato si scoraggia la donazione.
Addirittura, tra le informazioni che il CNT chiede c’è quella sulla circonferenza del cranio dei nati da PMA eterologa; tali richieste, che non sono supportate da nessuna legge, fanno ipotizzare registri speciali dei nati, quando invece occorre avere solo il numero dei nati per singolo donatore, al quale deve essere garantito l'anonimato assoluto, predisponendo l'identificazione per sicurezza e tracciabilità tramite un codice identificativo da collegare al numero dei nati.
A chi non viene toccato quotidianamente da problemi di maternità, questi possono sembrare cavilli tecnici. Invece c’è un grande problema di fondo: il Ministero della Salute e altri organi competenti in materia sanitaria, come l’Istituto Superiore di Sanita’ (ISS), invece di organizzare campagne informative per incentivare lo spirito di solidarietà e la conoscenza in materia di fecondazione assistita, mettono in atto dei sabotaggi subdoli per limitare quello che in undici anni di legge 40 i cittadini e le associazioni di paziente hanno conquistato sulla loro pelle. Molti hanno perso la voglia di diventare genitori per tutti gli ostacoli incontrati a causa di questa legge, altri non sanno proprio che possono contribuire ad aiutare una coppia ad intraprendere una gravidanza. Da anni ci sono poteri, anche istituzionalizzati, che operano contrariamente alla trasparenza e al rispetto dei diritti fondamentali. Ci auguriamo che l’attuale Ministra si distingua.
Filomena Gallo
Segretario dell’Associazione Luca Coscioni
On. Pia Locatelli
(Gruppo Misto)