Paola Binetti parlamentare dell’Udc, in commissione Affari sociali, in un’interrogazione al ministro della Salute Fazio ha chiesto di sapere se il Governo, in considerazione dei progressi della scienza che permettono ad una percentuale significativa di prematuri di sopravvivere anche alla ventiduesima settimana di gestazione, intenda assumere iniziative per proporre una modifica della legge 194 che appare “datata” rivedendo anche funzioni e ruolo dei consultori.
“La legge n. 194/78 – ha spiegato – non stabilisce l’epoca gestazionale al di sopra della quale sussiste la possibilità di vita autonoma e, quindi, non fissa una soglia definita entro cui poter eseguire l'intervento.
L’indicazione del legislatore rinvia alla continua evoluzione del progresso medico la previsione della possibilità di vita autonoma del feto, cosa che si è dimostrata sino ad oggi, rispettosa della tutela della salute della donna e anche della vita del nascituro”.
“I dati di sopravvivenza riportati nell'interrogazione (6 per cento a 22 settimane, 30 per cento a 23) – ha aggiunto Fazio – vanno tuttavia valutati con cautela, in considerazione della difficoltà di riferirsi ad un'epoca gestazionale certa ed a queste epoche anche solo pochi giorni di differenza possono comportare esiti differenti”.
Dunque il metodo seguito dal legislatore per le Ivg oltre i 90 giorni “appare corretto, in quanto fissando un criterio (la possibilità di vita autonoma del feto) ma non un limite temporale definito per legge, si permette agli operatori sanitari di accompagnare il progresso della medicina nella capacità di intervenire per la sopravvivenza del neonato pretermine, anticipando di conseguenza il limite temporale oltre il quale il feto ha possibilità di vita autonoma. Il Ministero comunque, come già recentemente dichiarato, intende affrontare al più presto la questione, che è emersa purtroppo anche grazie a dolorosi casi di cronaca, attraverso un Accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni, così da consentire una soluzione efficace e applicata in modo uniforme sul territorio nazionale, senza dover modificare di volta in volta il testo di legge, nel caso auspicabile che i termini della sopravvivenza neonatale dovessero far rilevare nuovi miglioramenti”.
Infine per quanto concerne i Consultori familiari Fazio ha risposto “risulta in percentuali molto alte ed in quasi tutte le Regioni che il Consultorio è integrato, ed esistono Accordi di programma e convenzioni in tal senso, sia con i servizi sociali dei comuni che con altri servizi extra aziendali, ivi compreso, in moltissime Regioni, il terzo settore. Il tutto va poi considerato anche con rispetto dell'autonomia organizzativa delle Regioni”.