“I provvedimenti della Magistratura devono essere rispettati. Il Ministero dell'Istruzione nonostante le disponibilità degli Atenei e del corpo docente e ospedaliero, non adempie alla sentenza del Consiglio di Stato, sul ricorso promosso dalla Cgil Medici, che ammette in sovrannumero 300 giovani medici neo-laureati alle scuole di specializzazione. A questi giovani medici va garantito immediatamente l’ingresso negli ospedali”. Lo afferma il deputato di Sel
Erasmo Palazzotto che sul caso del concorso per specializzandi ha depositato un'interrogazione parlamentare.
Questi giovani medici, continua l’esponente di Sel, aspettano da oltre due mesi di proseguire nel loro percorso formativo e lavorare negli ospedali. Molti di loro si sono già trasferiti, hanno rinunciato ad altri lavori e disdetto affitti. Il Ministero, prosegue Palazzotto, deve ottemperare immediatamente alla sentenza senza porre in essere ulteriori sotterfugi e trucchetti. Quella del Governo, ed in particolare del Ministro Giannini e dei Direttori Generali del Miur, conclude Palazzotto, è una pessima lezione di legalità che sta anche esponendo lo Stato a ingentissimi risarcimenti danni.
“Se il Miur non dovesse riconoscere il parere del Consiglio di Stato, che ha stabilito l’immediato ingresso in specializzazione di 300 medici, tornando a chiedere un nuovo parere al Tar, ci troveremmo di fronte a un precedente inaccettabile di arroganza e prevaricazione istituzionale che consideriamo inaccettabile”. Lo affermano i
deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura.
“E’ questo infatti lo scenario che si va prospettando nella querelle dell’ormai noto ‘concorso truffa’, per l’ingresso nelle Scuole di Specializzazione Medica. Uno scenario mai verificatosi prima, soprattutto dopo un’avvenuta pronuncia. Se davvero così fosse, ci troveremmo di fronte al crollo del principio di integrità e responsabilità delle istituzioni coinvolte, nonché all’aggiramento degli organi di giustizia amministrativa in nome dei capitoli di bilancio.
Si sta deliberatamente ed impunemente contravvenendo al parere della Giustizia con una decisione che espone lo Stato ad una denuncia alla Corte dei Conti: al danno economico già ingente si sommerebbe la richiesta di interessi e risarcimento danni.
Questa gestione rischia di compromettere la democrazia di un Paese traghettandolo verso una nuova dittatura, sottile e silenziosa, che non riconosce l’autorità della Carta Costituzionale e nega il diritto allo studio, al lavoro e alla salute”.