“Nel parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità si afferma che per la EllaOne, la cosiddetta pillola dei 5 giorni dopo, è sempre obbligatoria la ricetta e il test in caso di sospetta gravidanza. Riteniamo che tale orientamento, se confermato dall'Aifa, lederebbe il diritto alla libera autodeterminazione delle donne e affermerebbe una visione più ideologica che scientifica. Un approccio oscurantista in contrasto con quanto già approvato in Europa sia dal punto di vista politico, a gennaio 2015 con la Commissione Europea, che dal punto di vista medico, con il pronunciamento dell'Agenzia del farmaco europea”.
È quanto hanno dichiarato
Fp-Cgil e Medici in merito al parere espresso ieri dal Css sulla Pillola dei conque giorni dopo.
“Adesso l'Agenzia Italiana del Farmaco – ha aggiunto il sindacato – assuma le sue decisioni per l'effettiva commercializzazione, non sulla base del parere non vincolante del Css, ma in scienza e coscienza, e in modo laico. Il Ministro della Salute Lorenzin intervenga per riportare il nostro Paese in Europa”.