“Siamo profondamente delusi. La sanità continua ad essere usata come un bancomat proprio nel momento in cui si pensava che l’epoca dei tagli fosse finita. E il fatto è che a pagarne le conseguenze, come sempre, saranno i più deboli. Altro che cittadini al centro delle cure, qui al centro c’è solo la voglia delle Istituzioni di fare cassa con la salute degli italiani”. Questo il commento del segretario degli specialisti ambulatoriali del Sumai-Assoprof,
Roberto Lala all’intesa Stato Regioni di ieri che ha stabilito per la sanità tagli per 2,6 miliardi di euro nel 2015.
“Ciò che ci lascia veramente perplessi – specifica in una nota stampa - è che con il Patto per la Salute sottoscritto la scorsa estate da Governo e Regioni finalmente si delineava un quadro di risorse certo per il triennio. Risorse in più che oltre a servire per migliorare la qualità del nostro Ssn vista la crescente domanda di salute, avevano il compito di finanziare tutta una serie di nuovi bisogni assistenziali tra cui per esempio l’assistenza territoriale, i nuovi farmaci, i nuovi Lea e l’ammodernamento delle strutture”.
“Che cosa succederà ora? Dove andranno a finire tutti questi buoni propositi? Una cosa è certa – conclude Lala – a pagarne le conseguenze saranno come sempre i cittadini che vedranno ancora una volta messi a rischio molti servizi”.