"Vedere le foto della madre con quella felicità non può lasciate indifferenti. Sicuramente è uno di quei casi che non ti fa dormire la notte. Inviterei tutti a fare valutazioni concrete e a non buttarla in politica. Oggi aspetto di avere tutti i dati per fare una valutazione più completa e serena". È quanto ha affermato il ministro alla Salute,
Beatrice Lorenzin, sul caso della neonata morta in Sicilia, a margine della conferenza stampa di presentazione del protocollo d'intesa tra
Agenas e la Scuola nazionale per la formazione dei manager della sanità.
Sull’ipotesi di commissariamento della Regione il Ministro ha precisato: “Non ho detto che commissario la Sicilia e non mi posso pronunciare fino a che non avrò risultati. Ritengo che di fronte alle morti ognuno si deve assumere le sue responsabilità”. Una battuta anche sulle dimissioni dell’assessore alla Sanità Lucia Borsellino che dovrebbero essere state ritirate: “Nessuno gliele aveva chieste e nessuno le ha chiesto di ritirarle”.
Il Ministro ha poi affrontato il tema delle
Liberalizzazioni delle farmacie contenute nel Ddl in lavorazione al Ministero dello Sviluppo economico . “Per adesso come Ministro ho detto quello che penso. Tecnicamente per noi è piuttosto insostenibile” l’ipotesi di vendita dei farmaci di fascia C fuori dalle farmacie. “Il Ddl è complesso ed è difficile e immagino che il Mise starà lavorando. Avremo sicuramente un confronto nei prossimi giorni”.
Altra questione calda quella che riguarda i
tagli della Legge di Stabilità. “È una questione molto spinosa per le Regioni – ha detto il Ministro - . Abbiamo fatto battaglia per aumentare il fondo proprio per affrontare le nuove sfide (dall’epatite c, agli immunologici ai farmaci su parkinson e alla riforma del territorio che ci porterà 10 miliardi di benefici senza dimenticare il lavoro che c’è da fare nelle regioni del sud)”.
“Quindi – ha specificato Lorenzin – azzerare il fondo significa lasciare in commissariamento quasi tutte le Regioni. È una scelta difficilissima e ho dato la mia disponibilità alle regioni anche con i nostri tecnici per accompagnare una fase ma che può essere solo limitata nel tempo, perché è evidente che un taglio strutturale del fondo è insostenibile. Ma questo lo devono decidere le Regioni. Noi possiamo supportarle ma poi le cose vanno fatte. Tra l’altro abbiamo i nuovi lea e il nomenclatore che con gli emendamenti e tutto si arriverà a giugno. Stiamo parlando di 10 mln a regione per i nuovi Lea, che sono cifre bassissime”.
L.F.