Risale a due giorni fa l’aspro scontro tra il Ministro della Salute,
Beatrice Lorenzin, e il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Rilasciando un’intervista al quotidiano
Il Messaggero, l’esponente del governo nazionale aveva infatti annunciato la richiesta di un report al Comune capitolino, ma intanto “manderò i carabinieri del Nas e i nostri ispettori nelle scuole in cui sono stati evidenziati i problemi più gravi”.
Lorenzin aveva infatti ricordato che “Il 50% delle segnalazioni a Roma riguarda l’igiene e le caratteristiche strutturali degli edifici, il 30% la presenza di topi ed escrementi di roditori, il 20%, infine, problematiche relative al servizio di catering scolastico, in pratica le mense”. Per questo auspicava che le Asl “si attivino ciascuna per quanto di sua competenza, con piani di prevenzione”.
Immediata e piccata
la risposta di Marino. “Penso che come responsabile della salute, il ministro Lorenzin debba svolgere tutte le azioni necessarie per garantire la salute di tutti nella città. Quindi il ministro fa bene a preoccuparsene e mi auguro che lo faccia non solo nelle scuole ma anche nei luoghi di cura del nostro Paese e questo è importante soprattutto nel centro sud che spesso appare agli osservatori internazionali, con cui ho la possibilità di confrontarmi, una sanità pubblica drammaticamente abbandonata. Sono particolarmente preoccupato della gestione dei nostri grandi ospedali, dei nostri pronto soccorso e anch’io vorrei che un’azione di indagine venisse condotta perché purtroppo, a causa di una gestione poco attenta del ministero della Salute nei confronti del servizio sanitario nazionale, ci sono tempi di attesa e sofferenze davvero inumane”.
Il botta e risposta si è poi arricchito con
la controreplica del Ministro, che ha esplicitamente invitato il sindaco a star tranquillo “che Agenas e Nas vigilano sulla sicurezza delle strutture ospedaliere del centro sud, come dimostrano le decine di migliaia di ispezioni e denunce effettuate ogni anno; e non tema che dopo il suo appello saranno ancora più assidui sulle strutture romane, che ricordo sono sotto la competenza delle Asl e quindi della regione”.
Ma il caso non accenna a chiudersi e oggi è intervenuto nella partita anche il M5S. “La polemica tra il ministro Lorenzin e il sindaco Marino appare pretestuosa e ingiustificata. Per conoscere i problemi di igiene nelle scuole della Capitale, e nel resto del Paese, al ministro della Salute basterebbe fare una chiacchierata con il collega Poletti e con il presidente del Consiglio, dal momento che la principale responsabilità è proprio dell’esecutivo. In sostanza, e senza nemmeno accorgersene, Lorenzin sta facendo le pulci al suo stesso Governo”.
Secondo i parlamentari del Movimento nelle Commissioni Cultura e Affari Sociali infatti tra le prime cause delle condizioni di degrado nelle nostre strutture scolastiche c’è “il corto circuito nel sistema di appalti per le pulizie, affidate in esternalizzazione a un numero ristretto di società che formano un sostanziale cartello”.
I fondi destinati dallo Stato per finanziare questo sistema “sarebbero adeguati se venissero destinati solo al personale, inserito stabilmente in organico come chiediamo da tempo, ma, ad oggi, sono insufficienti dal momento che in buona parte vengono fagocitati dalla sovrastruttura delle cooperative. Tutto questo – conclude la nota - con ovvie ricadute sul tempo di pulizia destinato dagli operatori a questa mansione”.