Oggi in Italia si verificano oltre 1miliione di incidenti di diversa gravità nei luoghi di lavoro, con una media di tre vittime al giorno in un anno. A questi vanno aggiunti gli incidenti non registrati, quelli al 'nero' o che colpiscono i lavoratori non tutelati e il numero impressionante delle 1300 morti bianche. Una fotografia impietosa che diventa ancora più drammatica se si considera che la crisi economica sempre di più spinge ad accettare qualunque lavoro pur di guadagnare, spesso senza una formazione e senza i criteri minimi di sicurezza. Di questo si è parlato oggi in Senato nel corso di un convegno dal titolo “La comunicazione efficace quale strumento per abbattere gli infortuni sul lavoro" promosso dalla Commissione d'Inchiesta sugli infortuni sul lavoro di Palazzo Madama.
“Azzerare gli incidenti, le malattie e le morti causate dall'attività lavorativa, questa è la battaglia che il nostro Paese deve vincere anche attraverso lo strumento della comunicazione e delle esperienze fatte nel mondo di lavoro”, ha detto a senatrice
Manuela Granaiola della Commissione Igiene e Sanità introducendo i lavori del Convegno. “Non c’è sicurezza efficace e reale dei luoghi di lavoro se tutti i soggetti coinvolti: Stato, datore di lavoro e lavoratore, non hanno una visione culturale convinta della gravità della questione. Se non c’è condivisione e consapevolezza i problemi della sicurezza vengono sottovalutati, vissuti come un onere finanziario da parte dell’azienda, e operativo da parte del lavoratore”.
“Per affermare la sicurezza sui luoghi di lavoro – ha aggiunto Granaiola – serve una normativa chiara, ragionevole e credibile e anche una corretta applicazione delle norme. Percorsi di formazione controllo e monitoraggio capillari e sanzioni quando necessario. Spesso gli ispettori dell’Inail vengono visti come figure repressorie invece che di supporto. Ma oltre a ciò occorre un’adeguata comunicazione che faccia capire, a tutti i livelli, la rilevanza della questione. Perché questo si realizzi occorre supportare le aziende nei percorsi formativi, sensibilizzare al rischio e alla prevenzione, far diventare quello della sicurezza un valore, favorire una cultura organizzativa che va orientata alla sicurezza di cui ciascuno deve farsi attore e garante”.
I dati sugli incidenti, ha proseguito Granaiola sono “orribili, dovuti a una serie di concause: imperfezione della norma, sua complessità, astrusa burocrazia e scarsa informazione. Per vincere questa battaglia e affermare la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro occorre il pieno coinvolgimento dei tre soggetti fondamentali”.
“La sicurezza e la tutela della salute nei luoghi di lavoro è un tema importante e purtroppo sottovalutato specialmente in un momento di grave crisi economica come è quello che stiamo vivendo”, ha aggiunto la senatrice del PD
Camilla Fabbri, Presidente della Commissione di Inchiesta Infortuni sul Lavoro del Senato e promotrice del Convegno, che ha ribadito l'impegno della Commissione affinché “questo tema venga invece considerato un valore aggiunto per lo sviluppo economico del Paese e per ogni imprenditore che impari a non considerarlo più come un obbligo ma un diritto di civiltà per se stesso e per i propri dipendenti. Oggi è importante che l'Italia, che tanto si distingue per la creatività nel lavoro e nell'impresa, diventi orgogliosamente portatrice di norme e valori in grado di garantire sempre più la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
La senatrice
Pina Maturani, vicepresidente del gruppo Pd, ha concluso gli interventi “politici”, sottolineando come “le morti siano diminuite ma il nostro impegno e la nostra attenzione devono rimanere forti e costanti, come ci ricorda spesso il Capo dello Stato, che di questo ha fatto una sua battaglia personale per tutto il suo mandato Presidenziale, e di questo lo ringraziamo. Ognuno di noi può e deve fare la sua parte come cittadino, lavoratore e datore di lavoro. Nella vita di tutti giorni ognuno di noi può essere datore di lavoro anche della propria collaboratrice domestica, e proprio nelle case si registra un elevato numero di incidenti sul lavoro a cui bisogna far fronte”.
Massimo Di Felice, presidente dell’Inail, ha detto che “Le statistiche su infortuni e malattie professionali, sebbene in certi casi impressionino le quantità, non danno l’esatta percezione del fenomeno grave e doloroso che si avverte solo guardando poi ai casi particolari e singolari”. E ha ricordato come l’istituto da lui diretto faccia anche grandi statistiche sui casi particolari “l’importanza dell’analisi dei casi particolari è un fatto emotivamente importante per noi, ma anche ricco di suggerimenti per come procedere in ambito prevenzionale”. La prevenzione dunque come strumento per incidere sugli incidenti “Per fare prevenzione – secondo De Felice – bisogna avere degli strumenti adeguati in grado di informare, formare, e formare chi forma. Ma soprattutto bisogna iniziare molto presto, anche dalle scuole elementari. E gli effetti sono positivi perché i bambini sono portatori di valori a livello familiare, diventando essi stessi strumenti di controllo e formazione”.
Altro elemento per il presidente dell’Inail è il ruolo che deve essere svolto dalle istituzioni ovvero “contribuire con il finanziamento ai miglioramento dei processi produttivi e dei macchinari. L’Inail su questo è impegnata da anni con un progetto di sostegno finanziario alle imprese”.
Nel corso del Convegno è stato anche presentato un libro, “L’ispettore Felicino, storie di salute e sicurezza sul lavoro” il cui autore è
Pasquale Sgrò, Presidente dello Studio di consulenza Sgrò. Il volume, attraverso le storie illustrate il cui protagonista è l’ispettore Felicinopresenta diverse storie chehanno come tematica la sicurezza nei luoghi di lavoroFelicino, ispettore ASL, è un personaggio immaginario. Il progetto – ideato da Studio Sgrò – mira a divulgare la materia in maniera semplice e accessibile, rendendo il fumetto uno strumento di prevenzione degli infortuni.
”Ispettore Felicino è un progetto innovativo – ha spiegato Pasquale Sgrò, creatore del personaggio – il primo di questo tipo in Italia. Attraverso cinquanta storie illustrate, Felicino proietterà il lettore nel mondo produttivo italiano, con le sue luci e le sue ombre in materia di salute e sicurezza. Si tratta di storie esemplari ma vere che provengono dall’esperienza sul campo, quel campo dove ogni giorno in Italia si incontrano e scontrano tutte le componenti del mondo del lavoro.
Lo scopo del progetto – continua Sgrò – è quello di diffondere in forma efficace le esperienze sulla sicurezza, per vincere una delle grandi battaglie che il nostro paese sta combattendo: azzerare gli incidenti sul lavoro. Una battaglia che riguarda tutti, e di cui Felicino si farà testimone”.