Pubblicato in Gazzetta Ufficiale,
n. 13 del 18 gennaio 2011, l’accordo approvato in Conferenza Unificata lo scorso 16 dicembre per la riorganizzazione dei punti nascita.
Ecco, in dettaglio, le dieci linee di azioni che compongono il piano
1) Misure di politica sanitaria e di accreditamento
Si vuole razionalizzare/ridurre nell’arco di tre anni i punti nascita con numero di parti inferiore a 1000/anno, prevedendo l'abbinamento per pari complessità di attività delle U.U.O.O. ostetrico-ginecologiche con quelle neonatologiche/pediatriche, riconducendo a due i precedenti tre livelli assistenziali, mettendo a regime, contemporaneamente, il sistema di trasposto assistito materno (STAM) e neonatale d’urgenza (STEN).
Le strutture dovranno essere autorizzate ed accreditate sulla base di standard che vengono individuati.
La rete dei servizi territoriali, in particolare i Consultori Familiari adeguatamente supportati nel numero e negli organici, rappresenta il punto nodale per la presa in carico della gravidanza fisiologica.
Vengono infine suggerite strategie di incentivazione/disincentivazione economica su soglie di appropriatezza degli interventi e l’implementazione delle misure individuate viene indicata quale obiettivi specifici per la valutazione dei direttori generali, dei direttori di dipartimento e di U.O.C.;
2) Carta dei Servizi per il percorso nascita
Le Aziende sanitarie in cui è attivo un punto nascita, devono sviluppare una Carta dei servizi specifica per il percorso nascita, in cui, in conformità ai principi di qualità, sicurezza e appropriatezza siano contenute indicazioni riguardanti le informazioni generali sulla operatività dei servizi contenenti i principali indicatori di esito, sulle modalità assistenziali dell’intero percorso nascita, sulle modalità per favorire l’umanizzazione del percorso nascita, sulla rete sanitaria ospedaliera-territoriale e sociale per il rientro a domicilio della madre e del neonato atta a favorire le dimissioni protette, il sostegno dell’allattamento al seno ed il supporto psicologico;
3) Integrazione territorio-ospedale
Si vuole garantire la presa in carico, la continuità assistenziale, l'umanizzazione della nascita attraverso l'integrazione dei servizi tra territorio ed ospedale e la realizzazione di reti dedicate al tema materno-infantile sulla base della programmazione regionale. Sono previsti percorsi assistenziali differenziati che favoriscano la gestione delle gravidanze fisiologiche presso i consultori e le dimissioni protette delle puerpere e dei neonati;
4) Sviluppo di linee guida sulla gravidanza fisiologica e sul taglio cesareo da parte del SNLG-ISS
A breve saranno disponibili le su indicate Linee guida rivolte sia ai professionisti della salute che, in sintesi divulgativa, alle donne;
5) Programma di implementazione delle Linee guida
Attraverso analisi del contesto assistenziale a livello regionale e locale verranno identificate le criticità e le barriere che ostacolano il cambiamento. Verrà promossa la continuità assistenziale e l’integrazione con l'assistenza territoriale.
Viene quindi promosso il ruolo dei vari professionisti nel percorso nascita, anche tramite l’individuazione dei percorsi differenziati per l’assistenza alla gravidanza fisiologica ed a rischio fisiologica.
Per favorire l’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo verranno sviluppati percorsi clinico-assistenziali aziendali, sulla base delle linee di indirizzo;
6) Elaborazione, diffusione ed implementazione di raccomandazioni e strumenti per la sicurezza del percorso nascita
Verranno promossi strumenti quali le Raccomandazioni per la prevenzione della mortalità materna, per la prevenzione della mortalità neonatale nonché l’adesione a sistemi di monitoraggio di eventi sentinella/eventi avversi/near miss e relativi Audit;
7) Procedure di controllo del dolore nel corso del travaglio e del parto
Vengono promosse procedure assistenziali, farmacologiche e non per il controllo del dolore in corso di travaglio-parto e definiti di protocolli diagnostico terapeutici condivisi per la partoanalgesia, dando assicurazione della erogabilità di tale prestazione con disponibilità/presenza di anestesista sulla base dei volumi di attività del punto nascita;
8) Formazione degli operatori
Nell’ambito dei percorsi di formazione/aggiornamento di tutte le figure professionali coinvolte nel percorso nascita, con modalità integrate, viene dato particolare peso alla formazione inerente il programma di implementazione delle Linee Guida e all’audit clinico quale strumento di valutazione della qualità dei servizi e delle cure erogate;
Con il MIUR si desidera attivare sistemi per la verifica ed adeguamento dei livelli formativi teorico-pratici delle scuole di specializzazione in ginecologia ed ostetricia, nonché in pediatria/neonatologia e del corso di laurea in ostetricia, in linea ed in coerenza con gli standard assistenziali;
Un ruolo non secondario nella formazione degli operatori assume l’effettiva integrazione della funzione universitaria di didattica con gli ospedali di insegnamento nonché la promozione del coinvolgimento delle società scientifiche nella formazione continua dei professionisti sanitari;
Nel favorire la diffusione delle procedure di controllo del dolore nel corso del travaglio e del parto viene prevista attività formativa in tema di metodiche farmacologiche e non di controllo del dolore, con carattere di multidisciplinarietà;
Viene infine promosso un percorso strutturato per l’inserimento dei professionisti nuovi assunti, confacente alle caratteristiche dei livelli assistenziali garantiti;
9) Monitoraggio e verifica delle attività
Per tutte le attività previste viene promosso l’utilizzo di sistemi di monitoraggio e valutazione delle attività, capaci di definire le ricadute cliniche e assistenziali delle attività stesse attraverso indicatori misurabili;
10) Istituzione di una funzione di coordinamento permanente per il percorso nascita
Per un adeguato coordinamento delle e verifica delle attività è prevista la costituzione di un Comitato per il Percorso Nascita (Cpn), interistituzionale, con funzione di coordinamento, con il coinvolgimento delle Direzioni Generali del Ministero della salute (Programmazione, Prevenzione, Comunicazione, Ricerca, Sistema Informativo), delle Regioni e Province autonome e di altre istituzioni sanitarie nazionali (Iss, Agenas).
Analoga funzione dovrà essere attivata a livello di ogni singola Regione e Provincia Autonoma.