Nell’Audizione della Conferenza delle Regioni alla Camera sulla riforma delle agenzie Iss, Aifa e Agenas è intervenuto
Carlo Lusenti (assessore alla sanità della regione Emilia-Romagna), che ha spiegato la posizione delle Regioni sulla riforma delle tre agenzie. “Siamo ancora in una fase di considerazioni preliminari e istruttorie. Questo perché è in corso una revisione del quadro istituzionale e quindi la stessa riorganizzazione di questa governance è ancora in una fase di evoluzione. Serve maggiore chiarezza in merito a ruoli e competenze”.
E proprio in questo senso, Lusenti ha auspicato un confronto con il Governo per lavorare meglio alla razionalizzazione e all’efficacia delle funzioni delle agenzie”. Il nuovo Patto Salute “va anche questo collocato in una cornice di sistema anch’essa certa, ben delineata nelle funzioni e nei ruoli di entrambi i livelli di governo, Stato e Regioni, e di tutti i soggetti istituzionali che operano nel servizio sanitario”.
Nel documento consegnato dalla Conferenza delle Regioni si spiega che, una volta delineata con la riforma costituzionale in atto la cornice nazionale di garanzia e di tenuta finanziaria del sistema, vanno definite le regole rafforzando e qualificando la sinergia fra Ministero della Salute, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e le Regioni. Fra i due livelli di governo, quasi a fungere da cerniera con un ruolo trasversale e di tenuta del sistema, vanno riviste le funzioni delle agenzie nazionali, così come vanno ripensati ed adeguati il ruolo.
Il Patto per la Salute, sottolinea ancora il documento, non potrà prescindere dal contesto politico-istituzionale entro cui si realizzerà, e ciò non solo alla luce della rilevanza che la “tutela della salute” andrà ad assumere nel nuovo quadro costituzionale, ma per effetto degli altri numerosi percorsi di riforma che ci accingiamo ad intraprendere come istituzioni. In tale direzione andrebbe quindi ripensato l’intero sistema di governance della sanità.
Secondo le regioni occorrono strumenti forti e necessari per affrontare anche in questo settore l’attuale crisi economica e finanziari, indispensabili per assicurare la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, per garantire l’equità e l’universalità del sistema nonché Livelli essenziali di assistenza (Lea) in modo appropriato ed uniforme.