Le ordinanze del tribunale di Bologna “confermano l’immediata esecutività della sentenza della Corte costituzionale in materia di procreazione eterologa e rendono chiaro che è necessario mettere in campo una strategia in due tempi con l’obiettivo di garantire sicurezza e omogeneità su tutto il territorio nazionale”. Lo dice
Donata Lenzi, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.
“A settembre - prosegue Lenzi - si deve provvedere all’aggiornamento delle linee guida previsto dalla legge 40 che devono essere condivise con le Regioni. Le norme in vigore prevedono la donazione gratuita e anonima, l’obbligo di raccolta e tenuta dei dati per i centri di procreazione medicalmente assistita mentre la tracciabilità è già prevista per tutte le donazioni di organi”.
Secondo Lenzi infatti le indicazioni sanitarie “possono indicare il range di età del donatore, le condizioni di salute e gli esami a cui sottoporli; non abbiamo bisogno perciò di direttive europee che ci dicano cose che sappiamo già. Il ministro Lorenzin ha poi sollevato questioni meritevoli di attenzione, anche se non impediscono affatto la immediata operatività”.
Nel complesso, il capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera osserva che “se si vogliono concentrare le informazioni su un solo ente e prevedere allentamenti alla attuale normativa che tutela l’anonimato del donatore, allora occorre modificare la legislazione. A questo confronto siamo disponibili ma non ci presteremo a farne un motivo per evitare – conclude - di adottare tutti i provvedimenti che già si possono fare”.