Nonostante le polemiche dei giorni scorsi tra il governo e il commissario alla spending review,
Carlo Cottarelli, a causa delle dichiarazioni fatte di quest’ultimo sui tagli alla spesa che, ha detto, non potevano servire per coprire nuove spese altrimenti non si sarebbe potuti intervenire sul taglio delle tasse sul lavoro, l’esecutivo va avanti e tira dritto sulla revisione della spesa.
Lo ha detto chiaramente il ministro dell'Economia
Pier
Carlo Padoan nell'informativa urgente sugli interventi in materia di revisione della spesa pubblica
nell'Aula della Camera.
“La revisione della spesa – ha spiegato Padoan – è e resta al
centro della strategia del governo. È indispensabile per il
raggiungimento degli obiettivi di crescita e della sostenibilità
della finanza pubblica”.
Aggiungendo però che i tagli lineari se da un lato “offrono una
copertura” non sono però “coerenti con la revisione della spesa.
Rendono anche più complessa la gestione di una revisione
della spesa. Essi determinano effetti su quelle spese che
più facilmente possono essere ridotte”. Il ministro ha ricordato che “negli ultimi anni il governo ha
conseguito il consolidamento dei conti con misure notevoli e l'Italia
è uscita dalla procedura per deficit eccessivo, un segnale importante
per i mercati e partner europei”. Anche la spesa dello Stato, ha
rilevato, è stata “ridotta” negli anni precedenti”.
Per quanto riguarda una valutazione dell’andamento del Pil per Padoan è “sbagliato e fuorviante prendere in considerazione un quadro
macroeconomico di pochi trimestri per valutare l'efficacia e
l'impatto dell'azione di governo”. Più giusto per il ministro “guardare ad una prospettiva di medio periodo, quale
quella che caratterizza i mille giorni”.
Infatti, ha aggiunto, “le più recenti previsioni
macroeconomiche collocano nel 2015, e oltre, una fase di
ripresa più decisa e sostenuta. È in questo contesto di medio periodo che si pone la
politica economica del governo. E compito della politica di
governo è quello di dare più sostegno alla ripresa sia in
termini di quantità che di qualità, efficienza, e contenuti
delle misure di stimolo”.
Poi Padoan facendo un riferimento al lavoro dei tecnici ha aggiunto che le opzioni sui tagli di spesa le
predispongono sì i tecnici ma è il governo a decidere su cosa
intervenire. “Il processo di revisione della spesa e le decisioni che ne
conseguono sulla riallocazione delle risorse, sui meccanismi
decisionali, su eventuali tagli alla spesa pubblica, è compito
del governo, sulla base di indicazioni di opzioni elaborate sul
piano tecnico. La decisione sull’allocazione di risorse,
finanziarie e no, e' una delle funzioni essenziali della
politica", ha precisato il ministro.
Parlando della prossima legge di stabilità allo studio del Governo, Padoan ha riferito che questa terrà conto “del contesto, europeo e non solo
italiano, di crescita e di inflazione contenute e inferiori
alle attese, per quanto riguarda l'anno in corso”.
Aggiungendo che “un taglio del cuneo fiscale per produrre
effetti significativi sulle decisioni di spesa delle famiglie e
gli investimenti delle imprese deve essere credibile e
permanente”. Insomma deve “essere finanziato a regime con misure di
carattere strutturale”. Il governo questo lo sa e “questa convinzione sarà riflessa nella
legge di stabilità 2015 a cui sta lavorando il Governo”.