La sentenza con cui la Corte Costituzionale “ha cancellato il divieto della fecondazione eterologa non ha fatto altro che ripristinare l’ordine costituzionale che era stato alterato da un’azione politica non conforme ai dettami costituzionali. Non è quindi la sentenza che segna una svolta o che ‘apre nel nostro Paese nuovi percorsi nella procreazione assistita’ (come da Lei affermato), ma essa si limita a far riprendere il cammino in materia con le garanzie previste dalla nostra Costituzione”. E’ la posizione espressa dalla ‘Consulta di bioetica onlus, in una lettera aperta inviata al ministro Lorenzin.
La Consulta sottolinea che la Corte ha equiparato l’eterologa all’omologa, “per cui l’eventuale lavoro da fare per l’attuazione della sentenza riguarda solo alcuni dettagli tecnici per garantire la migliore organizzazione dei servizi nel Ssn”. E ritiene un fatti positivo che "della Commissione da lei nominata facciano parte alcuni dei relatori invitati al nostro convegno, ma vorremmo che i compiti specifici della Commissione stessa e lo svolgimento dei lavori fossero pubblici, in ossequio alla doverosa trasparenza”.
Infine, i controlli effettuati dai Nas “sono i benvenuti, ma riteniamo che tale intervento sia inappropriato ove finalizzato a scoraggiare l’eterologa, essendo tale pratica ammessa dalla nostra Costituzione e quindi praticabile sin da ora”.