È di pochi giorni fa la notizia delle rilevazioni dei livelli di IPA (idrocarburi policiclici aromatici), inquinanti tra cui si annida il pericolosissimo Benzo(a)pirene, delle centraline all’interno dello stabilimento Ilva di Taranto che riportavano dati inferiori rispetto a quelle registrate nel vicino quartiere Tamburi. Una anomalia ora al centro di una interrogazione parlamentare presentata dal deputato salentino
Diego De Lorenzis (M5S) al Ministro dell’Ambiente
Gian Luca Galletti.
“Il Ministro dovrà spiegarne i motivi ai cittadini tarantini ma anche allo stesso sub-commissario Ronchi, il quale ha incredibilmente dichiarato che l’aria di Taranto è ‘buona’ – ha dichiarato De Lorenzis (M5S) –. Confidiamo nel fatto che Galletti non offenderà la nostra intelligenza, evitando di raccontarci che è solo una questione di spifferi o correnti d’aria. Gli stessi dati Aripa degli ultimi 9 mesi lo sconfesserebbero. La sopportazione ad una perenne presa in giro ha un limite anche per un territorio colonizzato e occupato forzatamente come quello di Taranto: tale limite è stato raggiunto e non può più esser tollerato. Dopo il regalo ottenuto dal Governo di centrodestra con la legge 155/2010 sulla liberalizzazione senza limiti di uno dei più pericolosi IPA, il benzo(a)pirene, i cittadini del territorio tarantino continuano ad ammalarsi ed a morire”.
Una conferma che giunge anche dal recente aggiornamento dello studio Sentieri in cui si attesta che a Taranto la mortalità infantile registrata per tutte le cause è maggiore del 21% rispetto alla media regionale nonché si registra un eccesso di incidenza di tutti i tumori nella fascia 0-14 anni pari al 54%. Sulle rilevazioni all’interno dello stabilimento Ilva, vi è l’attenzione della stessa Arpa Puglia che, sul proprio sito internet, ha precisato che “sull’analizzatore IPA della stazione cokeria sono in corso ulteriori approfondimenti tecnico-scientifici al fine di verificarne l’accuratezza”.
“Il Ministro non sia evasivo e non provi a convincerci che i livelli così bassi siano dovuti ai lavori per l’Autorizzazione Integrata Ambientale, quando l’ultima ispezione dell’ISPRA ha rilevato, per l’ennesima volta, la costante disattesa delle prescrizioni – ha proseguito il deputato salentino De Lorenzis – Pretendiamo dal Ministero dell’Ambiente risposte esaurienti di fronte a questa situazione paradossale che ha conseguenze dirette e drammatiche sulla salute dei cittadini e dei lavoratori”.
Il Ministro Galletti dovrà rispondere se, a fronte di quanto sostenuto da Arpa Puglia in merito agli ulteriori approfondimenti tecnico-scientifici sull’analizzatore della stazione “cokeria”, ritenga pienamente affidabile il sistema di rilevazione ambientale, ovvero quali provvedimenti intenda adottare se la presenza di margini di errore rendono inefficace il monitoraggio. Quali siano, alla luce dei molteplici rilievi sulla affidabilità delle rilevazioni effettuate presso lo stabilimento dell’Ilva di Taranto, le apparecchiature utilizzate, quale sia il loro grado di accuratezza e di sicurezza e quali attività di verifica siano state poste in essere da parte dei soggetti deputati al controllo ambientale, con riferimento a ciascuna delle apparecchiature citate e se possa indicare chi siano i soggetti che possono fisicamente avere accesso ai sistemi di rilevazione ambientale. Se, inoltre, condivida quanto sostenuto da ARPA Puglia in merito alle criticità e al nuovo apporto emissivo aggiuntivo che si avrebbe con la riattivazione delle batterie di forni a coke attualmente fermi e, a fronte di ciò, adoperarsi per impedirne la riaccensione. E, infine, se ritenga sufficiente, come metro di controllo dell’attività inquinante dell’Ilva, la sola rilevazione della qualità dell’aria attraverso i sistemi di rilevazioni ambientali attualmente utilizzati.