"Prendiamo atto con soddisfazione della presa di posizione chiara e netta da parte del governo, anche in termini operativi, sulla espansione preoccupante del mercato parallelo dei farmaci destinati all'Italia ma venduti all'estero. Il Ssn deve essere messo in condizione di fornire garanzie concrete agli italiani affinché vengano tutelati e non debbano soffrire l'assenza di un farmaco prodotto nel proprio Paese, ma reperibile all'estero a un costo più alto. Probabilmente siamo di fronte a una svolta: l'istituzione di un Sistema sanitario europeo nel quale, accanto alla libera circolazione dei professionisti, ci sia anche quello dei farmaci: solo così la medicina transfrontaliera, approvata pochi mesi fa, diventerà una opportunità concreta per tutti. Non c'è solo l'Europa delle banche, ma anche della salute". Lo ha affermato in Aula la deputata dell'Udc
Paola Binetti durante lo svolgimento della sua interrogazione al ministro della Salute sul "mercato parallelo" dei farmaci destinati all'Italia ma venduti all'estero.
"Non si parla di medicinali qualunque - ha sottolineato Binetti -: si va da quello utilizzato per trattare il dolore neuropatico e il disturbo d'ansia generalizzata ad alcuni antidepressivi, antiepilettici, fino a medicinali fondamentali per la cura di malattie degenerative, come il morbo di Parkinson. La loro carenza mette in estrema difficoltà non solo i farmacisti, ma soprattutto i malati".