Restano
otto le
Regioni in regola con la
verifica del Ministero della Salute sugli adempimenti da assolvere in tema di
Livelli essenziali di assistenza (Lea) per l’
anno 2012: risultano adempienti le Regioni Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Toscana, Umbria e Veneto.
Le Regioni oggetto di valutazione sono sedici: quelle a statuto ordinario più la Sicilia, ossia quelle che hanno accesso al “fondo sanitario” e che vengono private del 3% di questo se risultano inadempienti (o del 2% nel caso di Regioni adempienti nell’ultimo triennio).
La verifica 2012 ha evidenziato, in diverse Regioni, rilevanti difficoltà a risolvere alcune criticità; tra le principali:
· la riorganizzazione dei punti nascita
· il monitoraggio dei tempi attesa
· il controllo di coerenza tra le SDO e le cartelle cliniche
· l’assistenza domiciliare e residenziale.
E’ questo il quadro mostrato dal report
“Verifica adempimenti Lea 2012” realizzato dalla Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute sulla base del lavoro del Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei Lea.
Il documento è strutturato in
4 sezioni:
1. descrizione dei singoli adempimenti, con indicazione del riferimento normativo, dei criteri di valutazione e dell’Ufficio/Ente istruttore
2. schema di riepilogo, a livello nazionale, degli esiti
3. dettaglio regionale delle valutazioni, distinte per adempimento
4. allegati
Complessivamente, dall’analisi dei risultati emerge che le Regioni non in Piano di rientro evidenziano nel tempo una maggiore attenzione verso i processi di attuazione, di efficientamento e di qualità nell’assistenza, mentre le Regioni in piano di rientro evidenziano dei piccoli miglioramenti organizzativi e gestionali ancora da consolidare e la persistenza di numerose criticità.
Situazione regionale
La
Regione Veneto risulta adempiente per tutti gli adempimenti oggetto di verifica.
Le
Regioni Basilicata e Umbria devono rispondere, entro il primo semestre 2014, ad una prescrizione per l’attuazione di quanto previsto per la riorganizzazione e la messa in sicurezza dei punti nascita; anche le
Regioni Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Toscana hanno comunque l’impegno per l’anno 2013 a completare l’attuazione del percorso nascita, ai sensi dell’Accordo in Conferenza Unificata del 16 dicembre 2010.
Per le
Regioni in Piano di rientro, pur rilevando un progressivo miglioramento per quanto riguarda la riorganizzazione del sistema informativo e delle reti assistenziali, persistono rilevanti e significative inadempienze.
In particolare, le
Regioni Campania, Lazio e Molise evidenziano ancora criticità e ritardi relativamente, tra l’altro, all'appropriatezza dell'assistenza ospedaliera, all'assistenza per malati terminali, all'assistenza domiciliare e residenziale per anziani e disabili, alla riabilitazione, all’attività trasfusionale, ai percorsi diagnostico-terapeutici e al percorso nascita.
La
Regione Abruzzo evidenzia qualche miglioramento relativamente all’assistenza ospedaliera ma persistono criticità nell’area dell’emergenza urgenza, dell’assistenza domiciliare e residenziale e nell’erogazione di servizi afferenti all’area della prevenzione.
La
Regione Calabria ha intrapreso un’azione di riorganizzazione complessiva dell’assistenza sanitaria regionale evidenziando un governo della domanda ospedaliera, come si evince dal decremento dell’ospedalizzazione e dalla riduzione dei ricoveri ad alto rischio di inappropriatezza. Permangono comunque criticità in molte aree dell’assistenza, in particolare in quella relativa all’erogazione dell’assistenza territoriale, alla rete dei laboratori, all’area della prevenzione e all’emergenza urgenza. Un generale miglioramento la Regione lo ha ottenuto sulla copertura e qualità dei Flussi informativi e sulla sanità veterinaria, tematiche sotto stretta osservazione ministeriale.
Per la
Regione Piemonte emergono inadempienze nel monitoraggio delle liste d’attesa e nell’area della prevenzione, oltre che nella contabilità analitica e nei flussi informativi economici.
Per quanto riguarda
la Puglia e la Sicilia si evidenziano miglioramenti ma permangono alcune inadempienze; in particolare il miglioramento concerne gli effetti di governo dell’assistenza ospedaliera mentre le criticità sono ascrivibili al percorso nascita, all’emergenza-urgenza e all’assistenza territoriale.
La metodologia
Il processo di verifica degli adempimenti Lea per l’anno 2012 ha seguito uno
sviluppo evolutivo particolarmente rilevante, volto più a cogliere gli aspetti sostanziali che quelli formali della rispondenza agli impegni regionali previsti da norme o da Accordi/Intese in Conferenza Stato-Regioni. Infatti, sono state introdotte alcune verifiche (ad esempio l’applicazione concreta delle Linee di indirizzo alla riabilitazione), indicatori di efficacia (ad esempio nel punto relativo al settore di emergenza-urgenza) e degli schemi di riferimento utili per la programmazione sanitaria dedicata alla prevenzione (ad esempio per gli screening).
Nel corso del 2013, tutte le Regioni hanno inviato, attraverso il sistema documentale appositamente predisposto, la
documentazione necessaria alla verifica degli adempimenti regionali, oggetto di
istruttoria da parte degli Uffici/Enti competenti, di cui il
Comitato Lea si avvale per le attività istruttorie.
A partire dal mese di settembre 2013 si sono tenuti
incontri tecnici con le Regioni al fine di superare le criticità man mano rilevate e il 12 marzo 2014 il Comitato Lea ha certificato definitivamente gli adempimenti regionali 2012.
Per l’anno 2012 sono stati certificati
38 adempimenti, di cui alcuni articolati in più sezioni, per un totale di
48 valutazioni,che sottendono alle aree tematiche inerenti il Sistema Sanitario Regionale. Tra le principali vengono individuate: la sanità pubblica, l’erogazione dei Lea, l’assistenza ospedaliera, l’assistenza territoriale, la contabilità analitica, la certificabilità dei bilanci sanitari, i flussi informativi, l’assistenza farmaceutica, la prevenzione in sicurezza alimentare e la sanità pubblica veterinaria.
I criteri di valutazione prevedono preliminarmente che, per le Regioni dichiarate inadempienti o “adempienti con impegno” nel corso dell’anno precedente, il superamento delle criticità riscontrate sia condizione necessaria per il giudizio di adempienza.
Si fa presente che, per gli adempimenti suddivisi in più sezioni, la valutazione di “inadempienza” o di “adempienza con impegno” in almeno una sezione comporta l’estensione della relativa valutazione a tutto l’adempimento.
Adempimento mantenimento dell’erogazione dei LEA (Griglia LEA)
Nell’ambito della “Verifica adempimenti” si inseriscono i risultati di uno degli adempimenti monitorati: il mantenimento dell’erogazione dei LEA che sono stati già
monitorati lo scorso maggio.
Per il 2012, su 16 regioni monitorate – lo ricordiamo - le “adempienti” sono passate da 13 a 15, di cui 10 in piena regola: cresce l’appropriatezza delle prestazioni ma si confermano differenze regionali importanti. Questa attività consente sia di individuare per le singole realtà regionali quelle aree di criticità in cui si ritiene compromessa un’adeguata erogazione dei livelli essenziali di assistenza sia di evidenziare i punti di forza della stessa erogazione.