Il decreto lavoro, il primo tassello del più ampio Jobs act voluto dal Governo, ha ottenuto questa mattina il via libera definitivo alla Camera. In terza lettura pareri favorevoli al provvedimento sono stati 279, mentre i no si sono fermati a 143. Dure le critiche da parte di SEL e M5S, per i quali il decreto non farà che peggiorare le condizioni di precarietà dei lavoratori italiani.
Restano salve nel testo le norme a favore delle lavoratrici in maternità. In particolare, le donne che restano incinte durante un contratto a tempo determinato possono conteggiare anche la maternità come durata del contratto, superando così la soglia dei sei mesi (durata minima che la legge vigente richiede per il riconoscimento del diritto di precedenza). E, se un'azienda assume nei dodici mesi successivi, le donne in congedo per maternità hanno la precedenza per le assunzioni.
Infine, per quanto riguarda la formazione pubblica, le Regioni avranno 45 giorni di tempi per comunicare all'azienda le modalità di svolgimento della formazione di base. Sempre per la formazione di base ci si potrà avvalere, in via sussidiaria, anche delle stesse imprese, in caso di loro disponibilità.
Giovanni Rodriquez