Tutto rinviato alla prossima settimana. Il confronto tra la Regioni sul Patto della salute inserito all’ordine del giorno della Conferenza dei presidenti questa mattina, è stato rinviato alla prossima settimana. I motivi? Essenzialmente tecnici: sono infatti previsti nei prossimi giorni una serie di incontri per completare l’istruttoria sui punti in discussione e arrivare quindi ad una posizione unitaria; inoltre sempre nei prossimi giorni andrà sciolto con il Governo il nodo relativo ai danni da trasfusione (indennizzi previsti dalla legge 210/1992). Ulteriori tasselli da inserire quindi per completare il lavoro sul Patto.
Ma non si esclude l’ipotesi che le imminenti elezioni europee possano far slittare ulteriormente il confronto. Ma una cosa è certa. L’obiettivo è chiudere i lavori entro la fine del mese per arrivare alla firma definitiva agli inizi del mese di giugno.
I lavori sul Patto procedono, ha assicurato
Luigi Marroni, assessore alla Sanità della Regione Toscana: “Non ci sono problemi reconditi. Abbiamo convenuto su un rinvio per poter inserire in un pacchetto sanità alcune questioni tecniche che saranno discusse la prossima settimana. Sono convinto che chiuderemo entro la fine del mese”.
Ne è convinto anche il Presidente della Regione Veneto,
Luca Zaia. lperché a partita deve essere chiusa entro la fine del mese altrimenti la palla passerà al Governo: “Se non chiudiamo subito, il Governo avoca a sé il riparto del Fondo sanitario nazionale. Questo è un fatto da scongiurare. È impensabile che le Regioni non decidano sul Riparto. Bisogna rispettare di quanto deciso sui Costi standard e premiare i virtuosi”
Per quanto riguarda il Veneto, ha aggiunto Zaia “se saranno rispettati i presupposti che proponiamo, ossia i premiare la virtuosità e penalizzare quelli che non raggiungono gli obiettivi, potremmo firmare il Patto anche immediatamente. Ma visto e considerato che ci vuole l’unanimità siamo ancora qui a discutere”.