"E’ positivo che si sia evitata la strada dei tagli lineari e soprattutto che sia stato ribadito il concetto che i risparmi ottenuti dalla razionalizzazione della spesa sanitaria restino nella disponibilità del Servizio sanitario. Restano però alcuni nodi che vanno affrontati in tempi certi. Per citarne uno comune a tutte le professioni sanitarie, va approvata la riforma degli Ordini, che è in lista d’attesa da lungo tempo: non costituirebbe una maggiore spesa per l’erario ma, in compenso, renderebbe queste istituzioni più agili, efficienti e all’altezza dello scenario in cui attualmente le rappresentanze professionali si trovano a operare”. Questo il primo commento del presidente della Fofi, senatore
Andrea Mandelli, rispetto all’assenza di tagli in sanità nella manovra recentemente approvata dal Governo e i problemi che, tuttavia, restano aperti.
Parlando nello specifico della professione dei farmacisti, ad esempio, secondo Mandelli “va risolta la questione della remunerazione della farmacia. Non starò qui a rifare la storia degli accordi sottoscritti e poi congelati e delle continue proroghe del sistema esistente che, sia chiaro, sta continuando a produrre tutti i suoi effetti negativi sulla sostenibilità economica del servizio farmaceutico e, come ben sanno i presidenti degli Ordini di tutta Italia, da tempo sta avendo conseguenze allarmanti sui livelli occupazionali dei farmacisti. Oltretutto, la riforma della remunerazione in direzione di una quota fissa per la dispensazione è un passo importantissimo per permettere ai farmacisti di comunità di svolgere le altre prestazioni professionali avanzate, come quelle a supporto dell’aderenza terapeutica o delle campagne di prevenzione, che hanno dimostrato in tutto il mondo di poter garantire ulteriori risparmi attraverso una migliore qualità delle cure e la riduzione degli sprechi”.
Infine, “ma non per importanza”, il presidente della Fofi ricorda che “con la Legge di stabilità 2014 è stato approvato un mio emendamento che prevede la revisione periodica del Prontuario Ospedale Territorio da parte dell’AIFA allo scopo di individuare i medicinali che possono essere dispensati nelle farmacie di comunità. A oggi però, ancora non abbiamo avuto la prima revisione e, con l’eccezione dell’omalizumab, i farmaci innovativi continuano a non raggiungere il servizio farmaceutico anche quando questo sarebbe possibile a tutto vantaggio dei pazienti”.