toggle menu
QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Governo e Parlamento

Stati generali della Salute. Lorenzin: "Siamo qui per condividere nuova agenda della sanità. Insieme alle Regioni per una scossa al sistema". Il video

di Gennaro Barbieri
immagine 8 aprile - Il ministro ha aperto i lavori, sottolineando che "è arrivato il momento di aprire una nuova stagione, servono rigore e programmazione in modo da costruire nuove certezze". E ha lanciato un chiaro appello alle Regioni. "Devono capire che è arrivato il momento di dare una vera scossa, con impegni chiari, misurati e quantificati". Ma sui tagli del Def è prudente: "Stiamo cercando di evitarli"
“Il tema della sanità rappresenta uno dei principali punti delle agende politiche dei Paesi occidentali”. Con queste parole il ministro della Salute, Beatrice Loenzin, ha aperto gli Stati generali della Salute presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Lorenzin ha poi sottolineato che la manifestazione “non sarà il solito convegno sulla sanità, come quelli che si tengono tutti i giorni, ma sarà un’occasione per esplorare l’enorme complessità del nostro Ssn, alimentato ogni giorno dall’impegno di milioni di lavoratori e operatori”.
Il sistema in questi anni “è cambiato e ricambiato più volte, con il passaggio al federalismo che ha generato enormi criticità, in primis l’esplosione della spesa pubblica e il conseguente commissariamento di quasi metà delle regioni italiane”. Oggi ancora “godiamo i frutti della nostra Costituzione, che è patrimonio di tutti. Ed è per questo che possiamo contare sull’universalismo e su cure di altissimo livello e qualità, che non sono assolutamente elementi scontati”. Però tutti “siamo chiamati a interrogarci su come rendere sostenibile il sistema, soprattutto in relazione a temi inesorabili come il contenimento della spesa pubblica e l’invecchiamento della popolazione con cui siamo chiamati a confrontarci ogni giorno. Per questo è necessaria una strategia comune, per capire dove andrà il Ssn nei prossimi e decisivi dieci-quindici anni”.

Il ministro ha quindi ricordato “che veniamo da un periodo in cui il Ssn ha dato indietro 25 miliardi. Ora però è arrivato il momento di aprire una nuova stagione, bisogna assolutamente cambiare fase, servono rigore e programmazione in modo da costruire nuove certezze. In questo anno, anche grazie al lavoro del Presidente della Repubblica, siamo riusciti a evitare nuovi tagli lineari nel 2013”. Meccanismi di efficientamento “sono ancora possibili, puntando su un sistema trasparente di controllo sull’erogazione delle prestazioni”. Le governance “sono infatti chiamate a gestire con responsabilità oltre 100 mld di euro del Fsn”.
 
E quest'anno? Lorenzin non ne ha parlato in sala durante il suo intervento ma rispondendo alle domande dei crinisti sul Def all'esame del Cdm di oggi pomeriggio ha detto: "“Noi stiamo lavorando perché non ci siano tagli lineari. Dobbiamo lavorare con certezza di budget che però per legge è legato al Pil. Dobbiamo capire con l’Economia ma sicuramente contrasteremo i tagli lineari”. 

Lorenzin ha poi chiamato le Regioni a un’importante assunzione di responsabilità, “poiché devono capire che è arrivato il momento di dare una vera scossa, con impegni chiari, misurati e quantificati”. In questo senso una funzione fondamentale spetta al Patto per la Salute “che costituisce un contratto tra Stato e Regioni e che dovrà essere molto più incisivo di quello del 2009, che è rimasto lettera morta al 60%”. La priorità sarà quindi “garantire una certezza di budget, affinché si arrivi a una solida programmazione. E se qualcuno non dovesse rispettare i punti, allora si agirà a livello centrale”.

La programmazione è quindi elemento cardine, “basti pensare all’impatto, quantificabile in 1 mld di euro che eserciterà il nuovo farmaco per l’Epatite C. Non possiamo permetterci, come avvenuto in altri Paesi, di dover essere costretti a limitare la somministrazione di medicinali a chi ha meno di 70 anni. Abbiamo il dovere di garantire a tutti l’accesso alle cure e per questo è indispensabile un grande lavoro da parte delle Regioni, incentrato su rigore e serietà. Con un impegno vero possiamo recuperare 900 mln di euro da utilizzare per ridefinire i Lea, che sono fermi ormai da 12 anni”.

Altra sfida da vincere a ogni costo è quella “di fornire risposte adeguate anche ai malati nascosti e a quelli affetti da malattie meno conosciute. Migliaia di famiglie sono lasciate sole e dobbiamo assolutamente recuperarle, quindi non è più accettabile alcuno spreco, neanche da 1 euro”.
Gli Stati Generali rappresentano “una chiamata a un’assunzione comune di responsabilità, per rendere sostenibile il sistema, ma anche per evidenziare gli elementi virtuosi. Ricordiamoci, per esempio, che proprio in questi giorni in Piemonte è stato scoperto il gene della Sla”. Ulteriori miglioramenti sono però possibili “in primo luogo rendendo il nostro Paese più attrattivo per gli investimenti in ricerca scientifica. La ricerca è il nostro petrolio, deve assumere il ruolo che ebbe il manifatturiero negli Anni 50”.

Nel complesso Lorenzin ha garantito che la sanità “è a pieno titolo parte fondamentale del programma del nuovo premier. Possiamo riprogrammare e ridefinire, trovando nuove risorse senza alzare le tasse”. In quest’ottica un ruolo di primo piano “va attribuito senza dubbio alla prevenzione, soprattutto per combattere le malattie croniche non trasmissibili. Promuovere un corretto stile di vita ci permetterebbe infatti di risparmiare circa 3 mld di euro. E ciò riguarda in particolar modo le nuove generazioni e le donne: è attraverso queste figure che passa la salute della società”. Augurando a tutti un buon lavoro, Lorenzin ha auspicato “che questi giorni servano a condividere una nuova agenda sanitaria”.
 
Gennaro Barbieri
8 aprile 2014
© QS Edizioni - Riproduzione riservata