Arrivare alla chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici giudiziari entro e non oltre il 1° aprile 2015, far sì che ciascuna Regione predisponga programmi individualizzati di dimissione di ciascuna delle persone ricoverate alla data del 31 marzo 2014 negli Opg, accelerare l’erogazione alle Regioni delle risorse di parte corrente, a partire di quelle relative agli anni 2012 - 2014, la cui effettiva disponibilità è fondamentale per il reclutamento e la formazione del personale necessario al rafforzamento dei servizi per la salute mentale, istituire una cabina di regia in cui siano rappresentate tutte le istituzioni coinvolte nel processo di superamento degli OPG, con funzioni di monitoraggio, stimolo e coordinamento, e con obbligo di periodica relazione al Parlamento.
Sono queste alcune delle azioni con cui la commissione Igiene del Sanità impegna il Governo in materia di Opg. La commissione ha infatti approvato ieri una risoluzione unitaria che si propone di garantire, dopo l’ennesima proroga, che il processo per la chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici giudiziari vada a buon fine.
Questi, in particolari, gli impegni chiesti al Governo dalla commissione:
a) ad attivarsi affinché il termine per la chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici giudiziari sia prorogato non oltre la data ultimativa del 1° aprile 2015;
b) a disporre affinché ciascuna Regione, attraverso i competenti dipartimenti e servizi di salute mentale delle proprie aziende sanitarie, predisponga, in accordo e con il concorso delle direzioni degli OPG, i programmi individualizzati di dimissione di ciascuna delle persone ricoverate alla data del 31 marzo 2014 negli OPG. Per i pazienti per i quali è accertata la persistente pericolosità sociale il programma documenta puntualmente le ragioni che sostengono l’eccezionalità e la transitorietà del prosieguo del ricovero. I progetti individualizzati sono inviati entro il 15 giugno 2014 al Ministero della salute e alla competente Autorità giudiziaria;
c) a disporre affinché il rispetto di quanto previsto al punto b) costituisca oggetto di verifica al tavolo degli adempimenti dei Livelli Essenziali di Assistenza;
d) a prevedere che, sempre entro il 15 giugno 2014, le Regioni possano aggiornare o rimodulare i programmi già presentati per l’utilizzo dei fondi in conto capitale tenendo conto della esigenza di riqualificare i Dipartimenti di salute mentale, limitare il numero complessivo di posti letto da realizzare nelle REMS ed evitare che le risorse siano destinate alla ristrutturazione/realizzazione di strutture private;
e) ad accelerare l’erogazione alle Regioni delle risorse di parte corrente, a partire di quelle relative agli anni 2012 - 2014, la cui effettiva disponibilità è fondamentale per il reclutamento e la formazione del personale necessario al rafforzamento dei servizi per la salute mentale;
f) a introdurre una disposizione volta a fissare la durata massima della permanenza nelle REMS dei soggetti che siano giudicati pericolosi socialmente, esclusi dunque coloro i quali risultano attualmente ancora ricoverati in ospedale psichiatrico giudiziario o assegnati a Casa di cura e custodia, in esecuzione di una misura di sicurezza già irrogata;
g) a vietare esplicitamente che nelle REMS possa aver luogo il ricovero provvisorio ol’applicazione provvisoria delle misure di sicurezza ai sensi dell’articolo 206 del Codice penale e secondo il procedimento di cui agli articoli 312 e 313 del Codice di procedura penale;
h) a disporre affinché, nel caso in cui alla scadenza del termine del 1° aprile 2015 risultino ancora persone ricoverate negli OPG, il Governo, in attuazione dell'articolo 120 della Costituzione e nel rispetto dell'articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131, provveda in via sostitutiva al fine di assicurare il superamento definitivo degli OPG;
i) a istituire una cabina di regia in cui siano rappresentate tutte le istituzioni coinvolte nel processo di superamento degli OPG, con funzioni di monitoraggio, stimolo e coordinamento, e con obbligo di periodica relazione al Parlamento.
La commissione, si legge infine nella risoluzione, “auspica che le Regioni attivino moduli di formazione per gli operatori, volti a creare culture e pratiche capaci di progettare, organizzare e sostenere programmi terapeutico-riabilitativi nei confronti delle persone sottoposte a misura di sicurezza che considerino come preminente la piena consapevolezza che il paziente dispone dei medesimi diritti alla cura e alla riabilitazione di ogni altro cittadino e utente dei servizi di salute mentale, anche con riguardo alle esigenze di mediazione culturale”.