Buone notizie per il Sistema sanitario nazionale. Almeno a sentire l’audizione del Commissario alla spending review,
Carlo Cottarelli, che in Senato, proseguendo l’audizione nel corso dell'indagine conoscitiva sulle procedure di revisione di spesa pubblica ha spiegato che “il sistema sanitario nazionale è ancora sostenibile”. Aggiungendo che “non è necessario un cambiamento radicale, non c’è da rivedere interamente il sistema”.
“Il sistema sanitario è ancora sostenibile? Mi è stato chiesto e io credo di sì. Non serve un cambiamento radicale del sistema, ci vuole un’azione di risparmio e di efficientamento dei servizi”. Tra i risparmi considerati nel documento messo a punto, quelli nel settore sanità “sono abbastanza contenuti”. Per il commissario dunque “non c’è da rivedere completamente il sistema. C’è un'azione di risparmio e di efficientamento compreso negli acquisti di beni e servizi. Ci sono poi - grossi disparità tra Regioni, il che spinge verso una piena attuazione dei costi standard”.
Cottarelli poi sollecitato da una domanda del senatore e presidente della Fofi,
Andrea Mandelli (FI) che gli ha chiesto come “porre in essere la questione costi standard” ha precisato che “Non credo che ci sia contraddizione tra il dire che la struttura del Sistema nazionale è valido con il fatto che occorra migliorare l’efficienza in alcune regioni. Lo strumento per migliorare l’efficienza in alcune regioni è l’introduzione e l’allargamento dei costi standard”.
Insomma la sanità dovrebbe essere al riparo da ulteriori tagli. La vera forbice però dovrebbe abbattersi nella Pubblica Amministrazione infatti il piano prevede 85mila esuberi anche se “è una prima stima di massima”, ed è una cifra “che va affinata sulla base delle effettive riforme”. Cottarelli ha spiegato che adesso “siamo in una prima fase di raccolta, poi partirà la fase delle proposte a metà settembre”. Se però tutti gli interventi strutturali comporteranno degli esuberi “vi è anche la possibilità di riassorbirli in altri parti, da qui l'importanza dedicata alla mobilità nella Pubblica amministrazione”.
Sempre nel corso dell’audizione poi il Commissario straordinario alla spending review ha confermato che il suo piano prevede risparmi effettivi da subito, per il 2014, per lo Stato di “tre miliardi. Su ci si può contare al al 100%”. Se però ci si muove con “notevole energia” ha riferito ancora Cottarelli “si può contare anche su un ammontare più ampio. Il massimo del risparmio, secondo me su una base di otto mesi, è intorno ai cinque miliardi. Che su base annua sarebbe di sette”. i
“Per alcune riforme – detto Cottarelli – come per le forze di polizia o per le centrali di acquisto, quelle che io chiamo sinergie, occorre partire subito in termine di definizione dei piani specifici anche se gli effetti si vedranno solo nel 2015. Nella mia agenda c'è la scadenza di metà settembre per la definizione dei piani strutturali”.
Poi il commissario ha illustrato lo scenario delle pensioni. Cottarelli ha spiegato che sulle pensioni è stato preso a riferimento il reddito procapite italiano calcolato dall'Istat, pari a 26.000 euro. Il contributo previsto dal dossier messo a punto finora sarebbe quindi partito da “pochi euro al mese andando poi a crescere” in base al reddito. “Dipende dal tipo di scenario che si vuole avere, sono scelte politiche - ha evidenziato - si può anche decidere che non si devono toccare”. In ogni caso, ha puntualizzato il commissario, “per gli scaglioni più bassi il contributo era molto basso”, quindi anche “se si partisse da più in alto i risparmi non sarebbero compromessi”.
In conclusione Cottarelli ha tenuto a precisare che “il documento che ho consegnato non è quello finale: ho dato un documento al governo per ricevere osservazioni e il governo ha indicato che la relazione finale dovrebbe essere pubblicata con il Def. Ho ricevuto suggerimenti di approfondire certe aree, sto lavorando per questo e c’è ancora tempo per fare revisioni”. La prossima settimana ha concluso “mi sposto aPalazzo Chigi”. Da lì comincerà il lavoro di preparazione del Def.