Il titolo è “Il caso Stamina e la prova dei fatti”, ed è stato scritto a quattro mani dalla deputata cattolica
Paola Binetti insieme alla giornalista
Francesca Lozito. Il volume sarà presentato lunedì prossimo alle 16 nella Sala Aldo Moro di Palazzo Montecitorio.
“Ci deve essere davvero qualcosa di inafferrabile nella questione Stamina- afferma la deputata - visto che se ne continua a parlare sui giornali, nelle trasmissioni tv e nei vari dibattiti. Eppure, nonostante la scienza abbia mantenuto fermo il suo punto di vista sulla completa inaffidabilità del metodo, persistono ancora dubbi e incertezze in una parte dell’opinione pubblica, soprattutto in quanti non riescono ad accettare i limiti della
scienza e si rifugiano in una sorta di fanta-scienza”.
Stamina ha rappresentato “per molte persone l’estremo orizzonte della speranza- spiega l’ordinario di Storia della medicina- un miracolo tutto laico che la scienza avrebbe potuto produrre contro ogni evidenza. Smascherare le sue false promesse, ricondurre il dibattito alla trasparenza e alla chiarezza, contrastare la fumosità di certe argomentazioni è sembrato ad alcuni un’inutile crudeltà nei confronti di malati e delle loro speranze”.
Ma così non è, secondo il neuropsichiatra infantile, che lunedì tratterà l’argomento con
Marcello Villanova, responsabile unità di recupero e riabilitazione funzionale malattie neuromuscolari dell'ospedale Nigrisoli di Bologna;
Rosy Bindi, ministro della Salute ai tempi del caso Di Bella;
Stefano Dambruoso, magistrato;
Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc;
Renato Balduzzi, autore del famoso ‘Decreto Balduzzi’;
Bruno Dalla Piccola, direttore scientifico dell'Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico dell'Ospedale
pediatrico Bambino Gesù.
“Ciò che manca alla vicenda Stamina è proprio il supporto scientifico-continua la deputata Udc- mentre sovrabbonda l’enfasi sulla emotività, che fa leva sul dolore e la sofferenza, in alcuni casi sfruttando il senso della compassione, senza offrire vere soluzioni. Ai malati rari serve una buona ricerca, condotta con un metodo serio, condiviso nella comunità scientifica e capace di generare nuove ricerche e nuovi dati interessanti”.
Lunedì mattina, sempre alla Camera, verrà discussa la mozione sui malati rari e “ci auguriamo-conclude Binetti - che l'Aula approvi il documento dimostrando sensibilità e comprensione”.