“No ai profeti del liberismo tout court che predicano la deregulation. Sì ad una riforma al passo coi tempi a tutela della collettività”. È questa, in estrema sintesi, la risposta del senatore
Luigi d’Ambrosio Lettieri, capogruppo FI in commissione Igiene e Sanità Senato e vice presidente Fofi, alle dichiarazioni del deputato di Scelta Civica
Andrea Vecchio, che ieri chiedeva l’abolizione degli Ordini professionali definendoli “caste”.
“Il valore sociale delle professioni ordinistiche è un fatto inequivocabile. La necessità di una riforma sostanziale che rimuova gli ostacoli per accedere alle professioni, salvaguardando qualità e competenza, non può e non deve essere confusa con una deregulation totale a detrimento della funzione pubblicistica di tutela della collettività e a favore di un liberismo tout court che privilegia il mercatismo”, spiega d’Ambrosio Lettieri.
Per il senatore “è vero che la gran parte degli Ordini professionali così come sono disciplinati oggi risentono di una normativa obsoleta, lacunosa e inadeguata che non ne riconosce sostanzialmente la funzione pubblica e li fa percepire come sindacati di serie b. Nell'era della globalizzazione i cittadini saranno più tutelati da Ordini con funzioni pubblicistiche adeguate ai tempi. Ma è pur vero che sugli Ordini e la loro riforma c'e un tira e molla che dura da trent'anni. Occorre subito proseguire e concludere un concreto progetto di ammodernamento normativo che riconosca ruolo e funzioni coerenti con la necessità di garantire di più e meglio gli utenti per gli ordini delle professioni sanitarie che sono disciplinati da leggi e regolamenti di oltre sessant'anni fa”.
A questo scopo, d’Ambrosio Lettieri ha auspicato l'avvio immediato dell'iter Legislativo del ddl Lorenzin prossimo ad essere incardinato in Senato.