Riscrivere la riforma Isee che il governo ha varato a dicembre. Perché quella è una “pessima riforma” in quanto “invalidità, accompagnamento, congedi di maternità, pensioni sociali e tutte le altre forme di indennità sono aiuti che lo Stato fornisce a chi ne ha bisogno e, dunque, non devono essere conteggiate nel reddito”. A dichiararlo è la pattuglia pentastellata componente della Commissione Affari Sociali della Camera che annuncia di aver presentato una proposta di legge mirante a “ripristinare giustizia ed equità per tutti”.
In che modo lo spiega la prima firmataria della proposta
Giulia di Vita. “non eliminiamo le franchigie – spiega la deputata –, ma agiamo direttamente alla radice del problema, risalendo all’articolo 5 del decreto Salva Italia di Monti: eliminiamo dalle voci di reddito le provvidenze assistenziali di qualsiasi natura”. Insomma assicurano “farà reddito solo quello che è veramente reddito”.
Il MoVimento 5 Stelle ricorda di aver sollevato la questione “fin dall’inizio, sia in commissione Affari Sociali che durante la discussione della legge di Stabilità, dove abbiamo presentato un emendamento”. E pur essendo tutti “i partiti d’accordo con la nostra proposta. Poi, come al solito, hanno votato contro”.
“Il Governo – aggiunge la deputata – ha cercato poi di nascondersi dietro alla classica foglia di fico delle franchigie che, in realtà, coprono solo in minima parte le spese sostenute dalle famiglie: una toppa parziale che ha per di più il sapore amaro dell'umiliazione”.
“Quello che il MoVimento 5 Stelle vuole fare con questa proposta di legge – conclude la deputata Di Vita - è ripristinare giustizia ed equità per tutti: non eliminiamo le franchigie, ma agiamo direttamente alla radice del problema, risalendo all’articolo 5 del decreto Salva Italia di Monti: eliminiamo dalle voci di reddito le provvidenze assistenziali di qualsiasi natura. Farà reddito solo quello che è veramente reddito”.