Per Italia Longeva la bozza, “ispirata al fine ultimo di promuovere l’utilizzo della Telemedicina anche in ambito europeo, la bozza di Intesa mira ad armonizzazione, a livello italiano, tutte le iniziative e le azioni inerenti l’implementazione e la messa a punto di questo importante strumento. Il documento individua quindi alcuni obiettivi prioritari: fornire un modello di governance condivisa delle iniziative di Telemedicina – unagovernance che sia fondata sulle conoscenze specifiche del settore – e armonizzare gli indirizzi e i modelli di applicazione della Telemedicina, come presupposto per l’interoperabilità dei servizi e come requisito per il passaggio da una logica sperimentale a un utilizzo diffuso”.
“La buona notizia – ha il presidente di Italia Longeva,
Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma –risiede anzitutto nella opportunità di una più ampia e strutturata diffusione della Telemedicina, segno che i vantaggi offerti da questa tecnologia sono ormai all’attenzione dei decisori pubblici. Ricordo alcune di queste ‘opportunità’, giustamente elencate anche nel documento giunto in Stato-Regioni, perché corrispondono esattamente ai benefici che gli esperti in materia e la stessa Italia Longeva auspicano di poter portare quanto prima ai pazienti: equità di accesso all’assistenza sanitaria anche in aree geografiche remote; migliore qualità dell’assistenza grazie a una più efficace continuità delle cure; efficacia, efficienza e appropriatezza maggiori, grazie a un più diffuso e strutturato utilizzo delle tecnologie informatiche”.
La bozza di linee d’indirizzo non trascura, poi, i grandi vantaggi della Telemedicina, e della Tecnoassistenza più in generale, per il Servizio sanitario e per l’economia, “ulteriori chance di efficientamento – conclude Bernabei – delle quali Italia Longeva spera che il Paese possa giovarsi al più presto: contenimento della spesa sanitaria, diretta e indiretta, e contributo all’economia italiana, poiché la Telemedicina è uno dei settori a maggior tasso d’innovazione e può quindi rappresentare un driver importante per la ripresa della produzione industriale”.