I tre decreti sulla nuova farmacia dei servizi (dlgs 153/2009) sono passati oggi all’esame della Conferenza Stato Regioni, ricevendo la sostanziale approvazione (tecnicamente, “intesa” per quanto riguarda le attività di prenotazione visite ed esami e l’erogazione di diagnostica di prima istanza e “parere” sull’erogazione in farmacia di prestazioni di altri professionisti sanitari), subordinata ad alcuni cambiamenti, che
Quotidiano Sanità aveva anticipato nell’
articolo di ieri. In sostanza, i decreti saranno attuati solo dopo il rinnovo della Convenzione delle farmacie con il Ssn e si configurano come norma “cedevole”, ovvero non valida nel caso in cui vi sia una normativa regionale in materia.
Approvato anche il decreto sull’erogazione dei farmaci innovativi senza attenderne l’inserimento nei prontuari regionali (v. articolo) e la costituzione della nuova Struttura di monitoraggio paritetica (Stem) prevista dal Patto per la Salute 2010-2012. La struttura sarà diretta da Laura Pellegrini e composta da rappresentanti del Ministero dell'economia e delle finanze; Ministero della salute, Ministero per gli Affari regionali e Regioni, oltre ad un rappresentante della Segreteria della Conferenza delle Regioni e Province autonome e da un rappresentante della Segreteria della Conferenza Stato-Regioni.
In mattinata i presidenti regionali avevano affrontato i nodi economici posti dal Patto di stabilità e dal decreto sulla fiscalità regionale e i costi standard, rinnovando una richiesta di incontro con il Governo in particolare per affrontare i problemi del trasporto pubblico locale e della sanità, richiesta avanzata ormai da quasi un mese. Proprio in attesa di questo incontro, che potrebbe portare ad inserire qualche norma a vantaggio dei bilanci regionali nel “milleproroghe”, le Regioni hanno sospeso in Conferenza Stato-Regioni il proprio parere su Patto di stabilità e fiscalità regionale.
Positivo invece l’esame del
Piano sanitario nazionale 2011-2013, al quale peraltro le Regioni avevano dato contributi importanti in fase di stesura. Il ministro Fazio potrà dunque ora portare il Piano all’approvazione del Consiglio dei ministri, per poi farlo approdare alla Conferenza Stato-Regioni. Sempre che ce ne sia il tempo.
E.A.