Un emendamento al decreto istruzione, approvato lo scorso 23 ottobre in Commissione Cultura della Camera, presentato dal presidente e Relatore
Giancarlo Galan, Pdl – quindi prima della sua approvazione definitiva da parte del Senato avvenuta due giorni fa – ha cambiato la regole per quanto concerne la pubblicità sulle sigarette elettroniche.
L’emendamento, il 4.25, infatti - come informa l'agenzia di stampa
Public Policy - cancella il divieto assoluto di pubblicità delle sigarette elettroniche che potranno essere nuovamente pubblicizzate a condizione che si riporti la dicitura "presenza di nicotina" e "l'avvertimento sul rischio di dipendenza".
Grazie a questa modifica dunque i produttori di sigarette elettroniche potranno nuovamente pubblicizzare i loro prodotti, ad eccezione di quegli spazi e trasmissioni rivolti ai minorenni.
Infatti l'emendamento specifica che "la pubblicità di marchi di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina è consentita" a condizione che riporti però che riporti le diciture della presenza di nicotina. Ma non solo, il comma 10-quater prevede che "entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto", radio, tv, agenzie pubblicitarie e produttori "adottano un codice di autoregolamentazione sulle modalità e sui contenuti dei messaggi pubblicitari relativi alle ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina".
Il divieto di pubblicità delle e-cig rimarrà "all'interno di programmi rivolti ai minori e nei quindici minuti precedenti e successivi alla trasmissione degli stessi", in particolar modo per tutti i programmi dalle 16 alle 19, "nei luoghi frequentati prevalentemente dai minori", sulla stampa periodica e quotidiana (dedicata agli under 18) e nelle sale cinematografiche "in occasione della proiezione di film destinati prevalentemente alla visione da parte dei minori". Tutte le pubblicità - precisa l'emendamento - non potranno "rappresentare minori intenti all'utilizzo di sigarette elettroniche" e non potranno attribuirle "efficacia o indicazioni terapeutiche". Le violazioni saranno punite con sanzioni da 5mila euro a 25mila.
Resta il divieto di fumo “elettronico” nelle scuole (come previsto dall'articolo 4 dallo stesso decreto Istruzione) dove le e-cig non potranno essere utilizzate né all'interno né all'esterno degli edifici al pari dei tabacchi. È questo il contenuto di un emendamento inserito alla Camera nel decreto Istruzione (ormai convertito in legge) e passato inosservato, con il quale le sigarette elettroniche sono state escluse dal divieto di "svapo" nei luoghi pubblici.