Alla fine, la stoccata del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è arrivata, in conclusione della celebrazione al Quirinale per la Giornata per la Ricerca sul Cancro. “Sappiamo tutti - e io ne sono ancor più consapevole - di quali gravi fibrillazioni e incertezze politiche e istituzionali il Paese stia soffrendo. Ma - ha affermato Napolitano - ci conforta e ci dà fiducia il fatto che Fondazioni e Associazioni come le vostre, […] e ciascuno di voi, studiosi, ricercatori e in special modo giovani ricercatori, operatori della sanità ad ogni livello […], portiate avanti con fermezza e continuità la vostra missione.Il senso della missione e l'operosità che guidano, come voi, in molti campi, quotidianamente, un gran numero di italiani, persone e soggetti collettivi, sono - ha detto il Presidente - una garanzia di vitalità e di coesione della nostra nazione, che ci induce anche in questi momenti difficili a guardare con fiducia al futuro”.
La lotta al cancro, condotta dagli scienziati italiani e da quanti economicamente li sostengono, è dunque, per il Presidente, la metafora della parte migliore del Paese che quotidianamente si impegna con “senso della missione” e “operosità”. E che quest’anno ha i volti di Lisa Licitra, ricercatrice cui è stato conferito il premio Firc Guido Venosta “per i suoi importanti studi sui tumori della testa e del collo che attraverso un approccio multidisciplinare, hanno portato alla definizione di nuove cure personalizzate, ideando un modello applicabile al trattamento di altre patologie tumorali”; di Intesa Sanpaolo “per aver creduto fortemente nell’impegno di Airc a sostegno dei giovani ricercatori, della loro libertà e creatività”; della Fondazione Nando Peretti, “per la particolare sensibilità mostrata verso i problemi dell’infanzia, che l’ha portata a condividere con Airc l’impegno nella ricerca sui tumori rari nei bambini”.
La celebrazione era iniziata con le parole del Presidente Airc Piero Sierra, che aveva ricordato come la Giornata per la Ricerca sul Cancro sia un’occasione “per ricordare come la ricerca eccellente nel nostro Paese si può fare e si fa ogni giorno con grande passione e al servizio della collettività intera”.
È anche grazie a essa che “l’auspicio con cui ci eravamo lasciati lo scorso anno - che i segnali di riduzione della mortalità si rafforzassero - si è materializzato”, ha precisato Umberto Veronesi. “Sicuramente la mortalità sta diminuendo in maniera sensibile per la maggior parte dei tumori.” e, ha aggiunto, “ci dà forza la consapevolezza che questo declino di mortalità continuerà”. Tuttavia, i prodigiosi progressi della medicina nascondono un rischio: che essa diventi “solo tecnologica, che venga disumanizzata, che sparisca il rapporto medico paziente”, ha messo in guardia Veronesi. Occorre continuare a curare il paziente e non la malattia e sono certo “che la medicina del domani saprà coniugare questi aspetti ed essere ancora umana”, ha concluso l’oncologo.
È a questa umanità che ha fatto riferimento il ministro della Salute Ferruccio Fazio ricordando come, a fianco della ricerca, sia necessario porre il massimo impegno nelle cure palliative affinché “chi sta per essere sconfitto dal cancro non venga abbandonato ma venga accompagnato dignitosamente fino alla fine”.
am