“Ora che il testo della Legge di stabilità è definitivo, scopriamo che nel 2015 i tagli nei confronti del personale sanitario ammonteranno a 540 milioni di euro e, nel 2016, a 610. Ancora una volta il Paese deve fare i conti con un governo che mente ai suoi cittadini e con un ministro, quello della Salute, che solo alcuni giorni fa scriveva: ‘E’ la prima volta in 10 anni che non ci sono tagli alla sanità (…) abbiamo messo in sicurezza la salute degli italiani per i prossimi anni’”. Lo dichiarano i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari Sociali.
“I nostri governanti - affermano - si sono dimenticati di precisare all’opinione pubblica che lo stop ai tagli avrebbe riguardato solo il 2014 mentre, per i due successivi, i tagli (perché di questo si tratta) per oltre un miliardo di euro colpiranno il personale dipendente e convenzionato del Ssn. In particolare, riguarderanno il blocco dell’indennità di vacanza contrattuale fino al 2017”.
“Il ministro
Lorenzin - proseguono i deputati del M5S - afferma che nella Legge di stabilità non ci sono tagli, ma solo il blocco del turnover, che riguarda tutta la Pubblica amministrazione. A noi queste parole sembrano un modo un po’ furbetto per giocare con i numeri perché se, turnover o non turnover, i tagli avvengono, di tagli si tratta. Inoltre il ministro afferma che tale blocco non riguarderebbe beni, servizi o la spesa farmaceutica. E’ un fatto che confermiamo. Infatti, ad essere intaccato è il personale sanitario: non esattamente un dettaglio all’interno del comparto.
Nei giorni scorsi - ricordano - siamo stati oggetto di attacchi da parte di altre forze politiche per il fatto che, in sede di commissione e presso i media, avevamo paventato la possibilità che i tagli sarebbero stati effettuati. Purtroppo, avevamo ragione a sollevare il problema.
Auspichiamo che nelle prossime ore il Governo abbia la decenza di interrompere questo flusso di informazioni fuorvianti e false, parlando in termini reali al Paese. Per parte nostra - concludono - , riteniamo che non solo il nostro sistema sanitario non vada tagliato, ma che occorra agire in controtendenza: investendo”.