Nella seduta di ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il Piano di azione nazionale (Pan) sulle droghe 2010-2013. Documento che Palazzo Chigi definisce “strategico” in quanto contiene “le politiche generali nazionali per fronteggiare il problema della droga e della tossicodipendenza”. Il documento, illustrato dal sottosegretario Carlo Giovanardi, è stato preparato, fanno sapere dal Governo, in accordo “con tutte le Amministrazioni dello Stato competenti in materia di contrasto all’uso di sostanze stupefacenti, tenendo conto delle indicazioni del Piano di azione europeo e delle indicazioni programmatiche scaturite dalla V Conferenza Nazionale sulle droghe, tenutasi a Trieste nel marzo del 2009”.
Ricevuta l’approvazione da parte dell’Esecutivo il testo sarà ora trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni. In questo modo le Regioni e le province autonome “nell’assoluto rispetto delle proprie prerogative e competenze – si legge nella nota di Palazzo Chigi – potranno decidere di declinarlo in ambito regionale (Piani d’azione regionali), eventualmente adeguandolo alle rispettive esigenze, caratteristiche e peculiarità territoriali”.
L’azione di contrasto dell’Esecutivo alle droghe sarà rivolta a cinque obiettivi: prevenzione, cura e diagnosi, riabilitazione e reinserimento, monitoraggio e valutazione, legislazione, attività di contrasto del narcotraffico e giustizia minorile. I progetti che supportano il Piano sono già stati finanziati e questo, si legge nel comunicato del Governo “al fine di trasformare gli intenti in attività reali”.
Di seguito i cinque punti in sintesi
Prevenzione: si è sottolineato il fatto che debba essere il più precoce possibile, attivando interventi specifici fin dalle scuole elementari. Un'altra importante indicazione è la necessità della scoperta precoce da parte dei genitori dell'uso di sostanze da parte dei figli, con tecniche di drug test professionali evitando il "fai da te". Valorizzando l'approccio educativo sia nella famiglia che nella scuola.
Cura: in particolare si sottolinea la necessità di studiare ed attivare un vera e profonda riforma dei servizi (sia pubblici che del privato sociale), evitando quindi la possibile cronicizzazione delle persone in trattamento e riqualificando l'intera rete dell'offerta, senza pregiudizi rispetto a tutte le terapie e trattamenti che, sarà necessario vengano costantemente valutate nella loro efficacia e selezionate sulla base di evidenze scientifiche.
Riabilitazione e reinserimento: questo è il pilastro centrale e portante del piano a sottolineare il fatto che si ritiene possibile e fondamentale recuperare sempre e totalmente la persona tossicodipendente e reinserirla a pieno titolo nella società. Per fare questo il Pan propone varie soluzioni concrete che prevedono l'attivazione di vere e proprie unità dedicate al solo reinserimento.
Monitoraggio e valutazione: sono attivi, e verranno sempre più incentivati, i sistemi di allerta nazionali per contrastare l'introduzione di nuove droghe sul mercato. Lotta agli smart shop e al traffico di sostanze via internet. Sistemi avanzati di monitoraggio dei consumi attraverso il controllo dei metabolici nelle acque reflue e nell'aria. Attivazione di un sistema informativo (Sind) che permetterà una lettura più tempestiva delle variazione del fenomeno. Introduzione, come criterio di finanziabilità degli interventi, della presenza di sistemi di valutazione dei risultati e dell'efficacia degli interventi, nei servizi e nelle comunità.
Legislazione e contrasto: molte le novità. In particolare la possibilità di iniziare un percorso di riadattamento della normativa di settore. La revisione funzionale dell'art. 75 DPR 309/90 e la possibilità di incentivare l'accesso al Sert in alternativa alla sanzione amministrativa, un piano per aumentare l'uscita dal carcere delle persone tossicodipendenti (art. 94) verso le comunità terapeutiche e i trattamenti ambulatoriali condizionati e strettamente monitorati. Lo studio di una nuova norma che permetta addirittura di evitare l'entrata in carcere mediante l'accettazione di una alternativa terapeutica presso le comunità. L'incentivazione dei controlli stradali anche per l'uso di sostanze stupefacenti e non solo per l'alcol.
Esistono poi una serie di “azioni trasversali” che incentivano soprattutto la ricerca nel campo delle neuroscienze, la formazione degli operatori e il coordinamento tra tutte le forze in campo nonchè i rapporti internazionali.
S.S