I
dati usciti dal Def con la spesa sanitaria pubblica che calerà nei prossimi anni fino ad arrivare dal 2015 prima al 7%, poi al 6,8% e infine, nel 2017, al 6,7% e con il rischio che queste riduzioni comporteranno ancora tagli a servizi e a personale che si riverbereranno anche sulla salute dei malati, Donata Lenzi, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera chiede al governo “per quanto riguarda la prospettata riduzione di finanziamenti che, se confermata, metterebbe a rischio il funzionamento del sistema, di tornare sui suoi passi”.
Ma Lenzi esprime preoccupazione anche per “il linguaggio ottocentesco usato dal governo nel Def in cui leggiamo di ‘un servizio sanitario per i bisognosi’ e di ‘universalismo selettivo applicato alla sanità’. Noi credevamo che il servizio sanitario nazionale avesse un obiettivo di salute e invece che di bisognosi si dovesse parlare di malati”.
“Il Servizio sanitario nazionale – conclude Lenzi – è universale e non si rivolge ai soli bisognosi. Il ministro Lorenzin ci rassicuri a tal proposito”.