“Secondo
una indagine condotta da Trasparency International Italia, in collaborazione con RiCCS (Centro ricerche studi su sicurezza e criminalità) e Ispe-Sanità, al Sud va la maglia nera per la corruzione nella sanità. La Puglia è seconda solo alla Campania, con Sicilia e Calabria. E’ un quadro preoccupante che mette in rilievo la necessità – per la verità ribadita da tempo, in diverse occasioni e in tutte le sedi anche con atti parlamentari – da una parte di introdurre meccanismi virtuosi ed efficaci di controllo serrato e di gestione, dall’altra di riorganizzare il sistema, rendendolo più snello, efficiente e ordinato.
Lo smantellamento del sistema sanitario senza un contestuale risanamento, unito ad un corretto riassetto territoriale e amministrativo dell’assistenza che si deve garantire ai cittadini, i ritardi e gli interventi spot, gli sprechi, l’ingerenza della politica nelle nomine e l’azione burocratico-amministrativa quantomeno farraginosa specialmente nel settore degli appalti di beni e servizi, dove la spesa è maggiore e i rischi pure, non fanno altro che agevolare comportamenti scorretti e divenire terreno fertile anche per infiltrazioni mafiose.
Purtroppo, la Puglia ha conosciuto, sul fronte sanitario, in questi dieci anni, una sistematica involuzione certamente non attribuibile alla professionalità degli operatori che, a vario livello, spesso sono costretti a lavorare in condizioni difficili. Le stesse Asl assumono – vedi il caso dei medici destabilizzati – atti spesso in contraddizione tra loro e comunque incoerenti, perché, a monte, sono assenti indirizzi programmatici chiari e lineari, coerenti con le esigenze del territorio e con l’obiettivo di ottimizzare servizi e risorse.
Se le cucine degli ospedali cadono a pezzi (anche di ospedali di costruzione recente come il San Paolo di Bari), le liste d’attesa per la diagnostica aumentano a dismisura, si addensano ombre sulla gestione del 118, se una signora caduta all’interno dello stesso Policlinico è costretta ad attendere per oltre mezz’ora, per terra e tra i dolori lancinanti di una frattura al braccio, l’arrivo di una ambulanza, se sui luoghi di un lavoro così delicato come quello dedicato alla salute mentale e alle dipendenze la sicurezza è un optional e il governo regionale reagisce come se vivesse su un altro pianeta alla morte violenta di una psichiatra, se medici, infermieri, operatori sanitari in generale lamentano l’assenza di un confronto costruttivo e preventivo sui provvedimenti da adottare in favore di una migliore organizzazione strutturale e organica, allora non si può più indugiare sul carattere propagandistico di una Puglia migliore che non c’è. Neanche e tantomeno quando a dipingerla, è la terza carica dello Stato che mal si presta a divenire strumento di una parte politica” .
Lo dichiara in una nota il sen.
Luigi d’Ambrosio Lettieri, capogruppo PdL Commissione Igiene e Sanità del Senato.