Ieri è arrivata la notizia della bocciatura del metodo Stamina da parte del Comitato scientifico e oggi la ministra della Salute al Tg1 dice che sarebbe “stata lieta di annunciare a tante famiglie che la loro speranza su questa nuova cura era fondata. Purtroppo, secondo il Comitato scientifico, non è così: le conclusioni, assunte all’unanimità, sono negative”. Parole che suonano come una stroncatura sul metodo di cura di Stamina Foundation.
Poi
Lorenzin annuncia le mosse che farà da qui ai prossimi giorni, ovvero “studieremo attentamente le motivazioni prima di prendere le nostre decisioni. Intanto consulterò subito i capigruppo delle commissioni Affari sociali e Sanità di Camera e Senato per informare il Parlamento. Oggi abbiamo ricevuto il parere del Comitato scientifico chiamato a valutare l’avvio della sperimentazione”.
“Fin dal primo momento – ha concluso la Ministra – ho affrontato questa vicenda con rigore, trasparenza e la massima libertà di giudizio, attuando le determinazioni assunte dal Parlamento. Studieremo attentamente le motivazioni – ha concluso – prima di prendere le nostre decisioni”.
Cosa potrebbe accadere adesso? Secondo
Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, a questo punto Beatrice Lorenzin “può decidere di bloccare la sperimentazione del metodo emanando un decreto o un’ordinanza ministeriale di blocco” però “potrebbe anche decidere di andare avanti con la sperimentazione autorizzata dal Parlamento, assumendosene la responsabilità”.
Invece in merito alla decisione annunciata dal presidente di Stamina Foundation,
Davide Vannoni, di presentare ricorso al Tar contro il comitato scientifico, per Gallo “non c’è alcun fondamento giuridico per ricorrere al Tar, dinanzi al quale si possono impugnare atti amministrativi, ma il parere del comitato scientifico non si configura come tale”.