“Prima di dare speranze ai malati dobbiamo andare a vedere bene”, è cauto il ministro della Salute Ferruccio Fazio sul “caso” Zamboni. E l’occasione per tornere sull’importanza di attendere comunque le conferme scientifiche al metodo studiato dal professore di Ferrara per la cura della sclerosi multipla, è stata l’intervista rilasciata ieri al
Quotidiano nazionale (Giorno, Nazione, Resto del Carlino), dove ha sottolineato che “due giorni fa c’è stata una riunione del Consiglio superiore di sanità dedicata a questo tema”, nella quale “è stato ribadito che per l’associazione tra CCSVI e la sclerosi occorrono ancora dimostrazioni”. Ma, “mi hanno fatto molto piacere le dichiarazioni del dottor Zamboni estremamente serie e responsabili”.
Ma non solo di Zamboni si è parlato nella lunga conversazione pubblicata dal quotidiano. Sicurezza delle cure, a partire dalla sala parto. Riduzione dei cesarei. Governo del rischio clinico per stoppare l’americanizzazione del contenzioso tra medici e pazienti. Stretta all’intramoenia e alle liste d’attesa. Nuovi servizi in farmacia e influenza. Questi i temi trattati, indicando a uno ad uno i provvedimenti messi in atto per mettere in sicurezza il Ssn.
Al primo posto la risposta all’emergenza “parto” attraverso apposite linee guida per i cesarei e la creazione di un tavolo sulla formazione specialistica per gli ostetrici, i neonatologi e gli anestesisti che intervengono sul parto indolore.
Poi la necessità di governare il rischio clinico per il quale Fazio ha ricordato l’apposito ddl in discussione al Senato utile a stoppare la crescita continua del contenzioso medico-legale con regole chiare su come gestire in modo uniforme tariffe e franchige delle assicurazioni, favorendo comunque la possibilità di chiudere il contenzioso in via extragiudiziale entro 90 giorni. Ma anche creando equipe di esperti in ogni ospedale ridefinendo procedure e metodi di risk management.
Anche l’intramoenia è al centro delle attività del ministro che nell’intervista ribadisce che “la legge esiste, magari qualche volta non viene applicata”. E in ogni caso “pensiamo di legare l’attività extraospedaliera non più solo al numero di ore ma anche al volume delle prestazioni e dei carichi di lavoro”. Novità che “potranno facilitare lo snellimento delle liste d’attesa” per le quali è stato comunque predisposto un piano ad hoc all’esame della Conferenza Stato Regioni che divide i pazienti in tre categorie: quelli con urgenze da risolvere entro 72 ore, quelli con necessità di assistenza cui rispondere entro 10 giorni e poi quelli per i quali si possono programmare le prestazioni entro un massimo di 30 giorni di attesa. Per malati di cancro e cardiologici previsti invece “percorsi specifici”.
Un’altra innovazione verrà sul fronte delle farmacie per le quali – ha ricordato il ministro – sono già all’esame della Stato Regioni i primi tre decreti attuativi della farmacia di servizio. E infine l’influenza, che sarà affrontata con l’abituale attenzione con la novità di un unico vaccino che coprirà sia la stagionale che il ceppo dell’ AH1N1.