Si è svolta oggi la visita del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin al Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma.
“Ho visitato una struttura efficiente, che ha una razionalità nel suo funzionamento e che pone al centro il paziente. È un modello di buona sanità e di accoglienza estremamente importante in prospettiva dell'applicazione della Direttiva sulla mobilità europea dei pazienti. In Italia, infatti, abbiamo strutture come questa, di primissima qualità, che non hanno nulla da invidiare ai centri nordeuropei e che sono quindi in grado di vincere anche questa nuova sfida". Così il Ministro della Salute,
Beatrice Lorenzin, in visita oggi al Policlinico Universitario del Campus Bio-Medico di Roma. Ad accoglierla, tra i molti presenti, il nuovo Presidente dell'Università Campus Bio-Medico di Roma, Felice Barela, il Presidente onorario, Paolo Arullani, e il Direttore Generale del Policlinico, Gianluca Oricchio.
Il Ministro, che ha visitato personalmente un reparto di degenza e il servizio di Radioterapia Oncologica, si è intrattenuta in particolare con le donne in attesa di effettuare una visita di controllo presso l'Ambulatorio 'Open' di Senologia, donando a ciascuna delle presenti una gerbera come 'fiore della prevenzione'. Lorenzin ha ringraziato personalmente le pazienti presenti "perché – ha detto – con il vostro coraggio e mettendoci la faccia testimoniate che non bisogna avere paura della malattia. Voi siete la speranza". “I dati – ha aggiunto il Ministro – dicono che si sta abbassando l'età di insorgenza dei tumori al seno, per questo è sempre più importante fare prevenzione. Perché prevenire vuol dire salvare vite umane e nel contempo contenere la spesa per le cure".
Circa il 30-40% delle forme tumorali che colpiscono le donne 'under 40', infatti, risulta essere proprio il cancro al seno, la più frequente forma tumorale delle giovani donne. Mentre, sull'efficacia della prevenzione, una recente indagine del Collegio dei Primari Oncologi dimostra che fino ad oggi in Italia quattro donne su cento hanno avuto salva la vita proprio grazie agli screening, ancor più importanti per le pazienti più giovani, tra le quali tutti gli studi segnalano una maggior aggressività della malattia.
La Lorenzin ha parlato anche del Lazio e dell’immagine non sempre positiva e reale che la Regione da di se. “Il Lazio ha tante strutture d'eccellenza, purtroppo si parla della nostra Regione solo per il disavanzo e per le cose che non vanno. In realtà qui abbiamo 5 policlinici universitari, strutture che formano medici per mezza Italia e soprattutto che producono brevetti e nuova ricerca. Questi devono essere i punti di partenza anche quando si parla di risanamento. Una struttura bella, efficiente e che usa razionalità nel suo funzionamento ponendo al centro il paziente è un modello di buona sanità e soprattutto di accoglienza positivo anche in prospettiva”.
Presso il Ristorante del Policlinico Universitario il Ministro, munita di vassoio, si è intrattenuta per oltre un'ora con medici e infermieri e ha scherzato con i presenti sulla sua allergia al glutine negli alimenti.
"ll Policlinico Universitario Campus Bio-Medico – ha dichiarato al termine della visita il Presidente del Campus Bio-Medico,
Felice Barela – rappresenta una realtà sanitaria importante per il Sistema sanitario nazionale e regionale. Lo dicono gli assistiti che ogni anno scelgono di rivolgersi alla nostra struttura e che, nell’ultimo quinquennio, sono aumentati del 78%. Per questo, accogliamo con interesse e speranza l’impegno del Ministro Lorenzin ad abbandonare la strada dei tagli lineari, che da tempo colpiscono indiscriminatamente il nostro sistema sanitario, senza distinguere tra realtà virtuose e inefficienze. Ci auguriamo che la via del confronto con le Istituzioni possa giungere a un punto di svolta, passando dalle riduzioni unilaterali su budget già concordati a una politica di programmazione capace di valorizzare chi fa buona sanità".
A margine del convegno la Lorenzin ha poi toccato due temi caldi: il Patto per la Salute e la questione del decreto che vieterebbe la coltivazione Ogm in Italia proposta dal Ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo.
Sul Patto il Ministro ha specificato come potrebbe arrivare già entro l'estate la prima bozza del nuovo patto per la Salute. “Ci vorrà il tempo necessario, quello per stilare una bozza, condividerla con le Regioni, incontrare gli assessori alla Sanità e immaginare insieme un percorso- ha specificato il ministro - credo che entro l'estate politica potremo dare l’avvio”. Sull'argomento gli assessori regionali alla Salute si riuniranno il prossimo 26 giugno in una riunione ad hoc.
Mentre sul tema degli Ogm la Lorenzin ha affermato che si è di fronte ad “una questione di competenza del ministero dell'Agricoltura, ma come italiana ritengo che noi abbiamo avuto un percorso culturale contro l'ogm, quindi a tutela della biodiversità e sicuramente la semina di terreno a ogm può comprotterla. È una questione aperta anche a livello europeo: la direttiva che si sta predisponendo permette la coltivazione di terreni a ogm. C’è stata una sentenza della Corte di Giustizia che ha dato ragione a chi lo faceva, ma e' ovvio che dal punto di vista giuridico ci troviamo in un limbo e dobbiamo trovare le forme per intervenire. Bisognerà trovare una soluzione politica per dire chiaramente qual e' la posizione dell'Italia”.