Il ministero della Salute ha utilizzato raramente il mercato elettronico degli acquisti. A livello di importi si colloca infatti al decimo posto, su sedici amministrazioni valutate, per la somma del triennio. E’ quanto emerge nella
relazione sulla “attività contrattuale delle amministrazioni statali attraverso il mercato elettronico; benefici in termini di costi, nonché con riguardo alle tempistiche e alle esigenze di trasparenza delle relative procedure di acquisto”, pubblicata dalla Corte dei conti.
La mole di attività più corposa è stata realizzata dal dipartimento di sanità pubblica veterinaria, sicurezza alimentare e organi collegiali della Salute, seguita dal dipartimento della sanità pubblica e dell'innovazione.
La direzione generale della programmazione sanitaria, nel corso del triennio, ha reso noto che: non ha fatto ricorso ad accordi quadro, aste elettroniche e MePa; ha acquistato dal libero mercato, dopo apposite ricerche, per mancanza sul MePA della tipologia di prodotti richiesta per motivi di urgenza.
Il dipartimento della sanità pubblica e dell'innovazione ha reso noto di aver provveduto alla redazione dei prospetti previsionali per la rilevazione annuale dei fabbisogni, comprensivi delle previsioni comunicate dagli Uffici di Sanità Marittima Aerea e di Frontiera (USMAF); di non aver fatto ricorso alle aste elettroniche; di operare sul MePA mediante 3 soggetti aggiudicatori e 3 punti ordinanti; di privilegiare la procedura dell'OdA; di aver aderito alle convenzioni Consip.
In relazione a ciò, ha reso noto che le adesioni alle convenzioni CONSIP in materia di telefonia (telefonia mobile 4 e 5), pur convenienti sotto il profilo strettamente economico, si sono però rilevate assolutamente carenti per ciò che concerne il servizio di assistenza in caso di malfunzionamento e/o richiesta di reintegro dell'apparato in caso di furto o smarrimento.
E’ stato anche segnalato che la RDO per il servizio di Contact Center ha portato alla stipulazione del contratto con una società che nel corso dell'esecuzione del servizio non ha però rispettato le condizioni contrattuali. Consultata l'Avvocatura dello Stato, si è optato per una soluzione della controversia attraverso la stipulazione di un accordo transattivo che ha permesso al punto ordinante la realizzazione di una economia di spesa.
Il dipartimento ha comunicato che le decisioni di acquisto sono precedute dal confronto con i parametri prezzo/qualità delle convenzione CONSIP e, ove possibile, anche attraverso l'utilizzo del benchmark e che le adesioni alle convenzioni CONSIP hanno comportato vantaggi in termini di contenimento dei costi. Tale relazione si è rivelata molto più sfumata per gli acquisti sul MEPA sia in caso dì ordini diretti di acquisto, sia in caso di RDO. La possibilità di fruizione di un numero elevato di potenziali fornitori, che rappresenta la caratteristica principale del MEPA, non sempre è garanzia di scelta ottimale del contraente.