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QS Edizioni - venerdì 22 novembre 2024

Governo e Parlamento

Camera. Per i deputati via libera all’assistenza sanitaria a conviventi dello stesso sesso

immagine 14 maggio - Lo ha deciso a maggioranza l’Ufficio di presidenza di Montecitorio. È la prima volta che viene presa una decisione in questa direzione. Alla luce della votazione ora dovrà essere modificato anche il regolamento che includeva l’assistenza integrativa solo per il “convivente more uxorio”.
Svolta alla Camera. L'assistenza sanitaria integrativa potrà essere estesa ai conviventi dello stesso sesso del deputato che ne fa richiesta. Lo ha deciso a maggioranza l'Ufficio di presidenza della Camera. È la prima volta che viene presa una decisione in questa direzione. Alla luce di essa dovrà essere modificato anche il regolamento: un testo interno della Camera che viene consegnato ai nuovi eletti al momento del loro ingresso e che si chiama appunto "regolamento di assistenza sanitaria integrativa dei deputati".

Questo, all'articolo 2, intitolato "altri soggetti iscritti”, include attualmente l'assistenza del "convivente more uxorio", quando la convivenza duri da almeno tre anni e risulti "da iscrizione anagrafica o da atto notorio" e stabilisce che il limite minimo dei tre anni non valga in caso di presenza di figli nati dalla convivenza. Ora, alla luce della decisione con la quale l'Ufficio di presidenza della Camera ha esteso ai conviventi dello stesso sesso la copertura sanitaria integrativa, il testo dovrà essere modificato, eliminando la previsione "more uxorio".

L'assistenza sanitaria integrativa al convivente dello stesso sesso del deputato che lo richiede è passata con i voti favorevoli di Pd, Pdl e Sel. Solo la Lega ha espresso un voto contrario. Si sono astenuti Scelta Civica e Fratelli d'Italia, ma si sono astenuti anche i rappresentanti dell'ufficio di presidenza del Movimento 5 Stelle che avevano chiesto di rinviare per avere più tempo per discutere.

 
14 maggio 2013
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