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QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Governo e Parlamento

Rebus Governo. 5 Stelle: "A noi il Governo". Berlusconi: "Governissimo con il PD". Bersani: "PD per governabilità. Ma serve cambiamento"

immagine 21 marzo - Tre ricette diverse sembrano emergere dalla due giorni al Quirinale. Solo domani Napolitano illustrerà le sue decisioni dopo aver ascoltato tutte le forze politiche. Ieri i partiti "minori", oggi i tre principali schieramenti. E per Grillo è stata la prima volta al Quirinale. Si continua a parlare dell'ipotesi Grasso.
Si sono chiuse con l'incontro con Bersani le consultazioni al Quirinale per verificare le condizioni per la formnazione di un nuovo Governo dopo il risultato elettorale dal quale nessuno è emerso vincitore. I primi a salire al Colle sono stati questa mattina Grillo insieme ai capigruppo del Movimento 5 Stelle Lombardi e Crimi. Poi a seguire Pdl e Lega guidati da Berlusconi e i rispettivi capigruppo Brunetta e Schifani e Giorgetti e Bitonci. Alle 18 l'ultimo incontro con la delegazione del Pd guidata da Bersani, con i capigruppo di Camera e Senato, Speranza e Zanda. 
 
Tra ieri e oggi non è emersa un'ipotesi apparsa condivisa da qualcuno se non dagli stessi che l'hanno proposta. Anche per questo durante le consultazioni, nelle redazioni e nei conciliaboli politici, si è tuttavia sempre continuato a parlare di un'ipotesi "terza" rispetto a quelle espresse dai partiti e cioè quella di un governo del Presidente da affidare a una personalità fuori dai più ristretti vertici delle forze politiche. In questo quadro il presidente Napolitano ha rimandato a domani le sue decisioni che "presenterà e motiverà".
 
E proprio stamattina una dichiarazione del presidente del Senato ha fatto alzare le fibrillazioni su un suo possibile incarico: "Sono pronto a tutto" aveva detto ai cronisti. Per precisare più tardi: "Un servitore dello Stato non può che essere sempre disponibile, ma questa disponibilità non sia fraintesa come aspirazione diversa da quella di dare tutto l'apporto possibile al Paese in qualità di presidente del Senato".
21 marzo 2013
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