Pubblicati sulla G.U. del 7 febbraio 2013 gli Accordi della Stato-Regioni sul Piano nazionale per ridurre l’impatto del diabete (IL
PIANO E L’
ACCORDO), l’assistenza sanitaria alla popolazione straniere (
PIANO E
ACCORDO) e l’intesa sulla lotta contro la tubercolosi (
INTESA-LA
RETE DEI LABORATORI).
Piano diabete (Accordo del 6 dicembre)
Il Piano punta prima di tutto a ridurre l’impatto del diabete, sia come incidenza che prevalenza della malattia, limitando conseguentemente tutte le ripercussioni che essa ha sulla qualità della vita per il malato e la sua famiglia. Per farlo il Piano si muove su diversi asset. Prevenzione primaria e diagnosi precoce. Su una migliore definizione degli interventi basandosi sui bisogni complessi di salute del cittadino e contribuendo al miglioramento dell’assistenza alle persone con o a rischio diabete. Per farlo si punta a servizi più efficaci ed efficienti in termini di prevenzione e assistenza, a partire da maggiori garanzie di accesso che evitino discriminazioni sociali. Ma serve anche la continuità assistenziale, con una maggiore integrazione tra gli operatori e una maggiore attenzione alle evidenze cliniche per una migliore appropriatezza delle cure. Da tutto ciò, almeno questo è l’auspicio, dovremmo ottenere meno malati, migliore assistenza e risparmi per la sanità e su tutti quei costi indiretti che il diabete provoca.
Controllo tubercolosi (Intesa del 20 dicembre)
l Provvedimento prende le mosse dal documento “Stop alla tubercolosi in Italia”, che ha individuato dieci obiettivi prioritari per promuovere un miglior controllo della Tbc nel nostro Paese messi nero su bianco nel provvedimento. Vediamo quali sono le tre azioni strategiche per raggiungere altrettanti obiettivi prioritari il cui raggiungimento sarà valutato sulla base di un insieme di indicatori quali quantitativi. Miglioramento del sistema di sorveglianza. Per migliorare la sorveglianza le Regioni si dovranno dotare di fonti informative aggiuntive rispetto alla notifica dei casi. Saranno perciò attivati: la notifica da parte dei laboratori delle persone con esame batteriologico positivo per la Tbc su campioni respiratori, e il monitoraggio dell’esito del trattamento almeno per tutti i casi polmonari. E ancora, dovrà essere attuata la rilevazione dei dati sulla farmaco resistenza e integrati dati provenienti da queste fondi informative con la notifica. Inoltre dovrà essere effettuata la rilevazione dei dati sulla resa dei programmi di screening. Implementazione delle Linee guida. Le nuove linee guida aggiornate e concordate a livello nazionale relative alla gestione dei contatti di caso, alla corretta gestione della tubercolosi in ambito assistenziale e al controllo della Tbc nella popolazione immigrata, dovranno essere tradotte e ampiamente diffuse a livello regionale in linee guida tecniche e operative sulle attività di controllo della patologia. Educazione sanitaria e formazione degli operatori. Al centro di questa azione ci saranno in particolare i medici dell’assistenza primaria per i quali sarà attivato un programma di formazione messo a punto nell’ambito di un progetto ad hoc del Ccm. Per promuovere una maggiore sinergia tra le diverse Regioni, le istituzioni centrali e le associazioni scientifiche, il ministero della Salute individuerà strumenti per perseguire gli obiettivi indicati nel Piano nazionale di controllo e del Piano Stop alla Tbc, valuterà i progressi nel perseguimento degli obiettivi fissati nel Piano, individuerà aree critiche e possibili soluzioni, per ogni eventuale aggiornamento. Aggiornamenti che saranno elaborati con l’Iss, le associazioni scientifiche e eventuali altre istituzioni coinvolte per essere poi inviati alla Conferenza Stato Regioni.
Assistenza sanitaria stranieri (Accordo del 20 dicembre)
Gli obiettivi dell’accordo sulla corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera sono quelli di favorire non solo la corretta applicazione delle norme vigenti, ma anche di rendere omogenee tra le regioni le loro modalità di erogazione, ridurre le modalità di accessi alle prestazioni e la discrezionalità interpretativa delle regole per l’accesso alle cure. Un documento in cui si ribadisce che l’accesso alle strutture sanitarie dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non deve comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità di pubblica sicurezza.