Lo hanno chiamato un “Manifesto in 10 punti per ricominciare” e ricalca le convinzioni e le prospettive europee. È il documento di istanze e proposte che Cittadinanzattiva rivolge a tutti i candidati in vista delle elezioni 2013 e della prossima Legislatura. “L’Europa chiede, allo stesso tempo, di tenere in ordine i conti pubblici e di garantire adeguati livelli di tutela dei diritti, equità sociale, sviluppo, promozione della cittadinanza attiva. Lo dimostrano gli anni europei dedicati alla centralità del cittadino e gli obiettivi di sviluppo della strategia Europa 2020”.
Lo stesso fa Cittadinanzattiva nel Manifesto. Articolato sì in 10 punti (il 6 e il 7 dedicato a Salute e Welfare), ma in due sezioni. I primi 4 punti, infatti, rappresentano gli interventi che l’associazione chiede di realizzare nei primi 100 giorni di azione del nuovo governo. “Misure di cui – sottolinea l’associazione - si discute da anni”. Per i restanti 6 punti Cittadinanzattiva dà tempo 24 mesi per “produrre una svolta definitiva”.
Per la sanità, in particolare, Cittadinanzattiva chiede di:
• difendere il Servizio Sanitario Nazionale (e del suo universalismo), perché è la strategia portante per le politiche della salute
• aggiornare dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), dell’elenco delle patologie croniche e invalidanti e del nomenclatore tariffario di presidi, protesi e ausili in quanto strumenti di garanzia della universalità del SSN e di attuazione degli artt. 3 e 32 della Costituzione
• dare priorità ai temi della cronicità e della non autosufficienza
• garantire l’accesso alle cure e ai servizi di emergenza
• stabilire standard di copertura del territorio
• riorganizzare il Ssn regionale, anche in caso di chiusura dei piccoli ospedali, sia l’occasione per migliorare la qualità dell’assistenza
• realizzare la sostenibilità come chiamata a responsabilità di tutti i soggetti ed anche dei cittadini per individuare priorità, ridurre sprechi e spese inutili mettere in campo nuove risorse
• favorire un sistema civico di controllo su trasparenza e qualità dei servizi
Queste, invece, le richieste per il welfare:
• blocco immediato dei tagli ai servizi pubblici essenziali (servizi sociali, sanitari e scolastici)
• liberare le potenzialità di crescita, lavoro e creatività delle persone disabili, dei giovani e delle donne, oggi in gran parte esclusi dal mercato del lavoro e dagli ambiti più rilevanti del potere economico e politico, come soggetti e risorse per lo sviluppo del paese
• garantire sviluppo con un maggiore e migliore uso dei fondi europei
• serie politiche a favore delle famiglie a partire da un piano nazionale per la realizzazione di asili nido
• ridefinire e adeguare i Liveas
• rifinanziare i fondi nazionali a carattere sociale (in particolare, fondo per le politiche sociali e per la non autosufficienza)
• semplificazione e unificazione delle procedure di accertamento delle invalidità civili
• garantire livelli uniformi di offerta assistenziale (Adi, riabilitazione, ecc.)
• azioni congiunte tra sistema bancario, istituzioni, enti locali e associazioni per fronteggiare le difficoltà di pagamento dei mutui dei cittadini in situazioni economiche sempre più svantaggiate
• fondo di solidarietà per i cittadini che non sono in grado di sostenere le rate di prestiti e finanziamenti (utilizzati per coprire le spese necessarie quotidiane)
• rivedere la legge sull’usura a partire dalla riforma della riabilitazione dai protesti derivanti da usura
• investire sull’educazione finanziaria della popolazione
Ecco il Manifesto di Cittadinanzattiva in sintesi e qui la versione integrale.
1. combattere la corruzione, restituire alla comunità nazionale i beni sottratti e ripristinare la legalità nella vita pubblica
2. favorire la partecipazione e il potere di scelta dei cittadini - anche attraverso la modifica di una legge elettorale scandalosa - per riformare la politica e aumentare la responsabilità e il rendimento delle istituzioni pubbliche
3. promuovere la trasparenza, la responsabilità e la vita democratica interna dei partiti
4. estendere la cittadinanza italiana ai giovani che sono nati in Italia o vi risiedono stabilmente e favorire l’inclusione degli immigrati
5. la garanzia di una maggiore equità fiscale attraverso la seria lotta all’evasione e all’elusione, il riequilibrio e la progressività del carico fiscale in rapporto al reddito effettivo e al patrimonio e la tutela dei diritti del contribuente nella chiarezza e coerenza delle norme, riducendo la tassazione sul lavoro e le imprese
6. la tutela del diritto alla salute e per tutti i cittadini in modo omogeneo sul territorio nazionale con la garanzia dei livelli essenziali di assistenza e della sostenibilità del sistema sanitario nazionale, favorendo l’integrazione sociosanitaria e la valutazione civica dei servizi offerti, sia pubblici che privati
7. un’idea di Welfare inteso come base per la crescita e il benessere collettivo, investimento sull’istruzione e lo sviluppo delle persone, capace di liberare capacità e risorse e offrire protezione ai soggetti resi più deboli dalla crisi economica
8. una cura quotidiana e ordinaria dei beni comuni del nostro paese, con particolare riguardo alla difesa della scuola, alla tutela del territorio, alle misure di prevenzione e di sicurezza, per uscire finalmente dalla cultura dell’approssimazione e dell’emergenza
9. la liberalizzazione dei servizi pubblici e professionali, nel rispetto delle indicazioni europee e dei risultati dei referendum nazionali, contro le rendite pubbliche e private e il peso delle corporazioni e per favorire pluralismo, concorrenza e qualità delle prestazioni
10. l’adeguamento della giustizia italiana agli standard europei, attraverso il miglioramento della qualità del servizio e la rapidità dei processi, l’effettività dei diritti e l’efficacia delle misure, la dignità delle condizioni di vita in carcere e l’accesso alla giustizia per chi è privo di mezzi
“Tutto ciò – conclude il Manifesto - potrà realizzarsi solo con la promozione della cittadinanza attiva attraverso misure di sostegno economico e fiscale, il servizio civile nazionale ed europeo, lo sviluppo dell’attivismo civico orientato alla tutela dei diritti e alla cura dei beni comuni e, in generale, il trasferimento di poteri e risorse ai cittadini e il rafforzamento della dimensione costituzionale della cittadinanza attiva e della sussidiarietà”.