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QS Edizioni - giovedì 21 novembre 2024

Governo e Parlamento

Schillaci: “L’impulso del governo non manca. Ma i risultati dipendono da un lavoro di squadra che va intensificato”

immagine 21 novembre - Il Ministro della Salute all’indomani dello sciopero di medici e infermieri scrive una lettera pubblicata dal Corriere della Sera. “Faccio mie le parole di chi ribadisce che il miglior investimento che uno Stato possa fare è quello sulla salute dei propri cittadini. Perché l'auspicio diventi realtà, servono risorse ma servono soprattutto programmazione e organizzazione”.

“Credo che il dovere di ogni rappresentante delle istituzioni sia di ascoltare sempre le ragioni e le istanze di tutti, anche se dissonanti. Per questo sin dall'inizio del mio mandato non ho fatto mancare l'attenzione alle sollecitazioni dei cittadini e delle associazioni. Come medico che ha lavorato per oltre trent'anni nel servizio sanitario pubblico, conosco bene le sfide quotidiane di medici, infermieri e tutti gli operatori sanitari di cui mi sono occupato da subito, senza chiamarli eroi ma cercando strade percorribili per valorizzarli. Lo sciopero di ieri ci ha riconosciuto un merito rispetto al passato: abbiamo un'idea complessiva, una visione, un progetto pluriennale per il servizio pubblico che sta per compiere 46 anni”. È quanto scrive il Ministro della Salute, Orazio Schillaci in una lettera inviata al Corriere della Sera all’indomani dello sciopero di medici e infermieri,

“Quando questo governo si è insediato nel 2022 – sottolinea -, il Fondo sanitario nazionale era di 126 miliardi. Nel 2025 raggiungerà i 136,5 miliardi, con un incremento di 10,5 miliardi in soli due anni, e nel 2026 crescerà ulteriormente fino a 140,6 miliardi. Nei prossimi cinque anni, l'incremento complessivo supererà i 35 miliardi, un livello mai raggiunto in precedenza. A differenza del passato, in un contesto di crisi energetica e di carenza oggettiva di fondi, l'unica voce di spesa che non è stata tagliata è proprio quella legata alla Salute. In tutte e tre le ultime finanziarie, abbiamo concentrato le risorse per la sanità nel sostegno al personale sanitario: ricordo i 2,4 miliardi per i rinnovi contrattuali o l'aumento della retribuzione per le prestazioni aggiuntive, tassate al 15%. E stiamo aumentando le indennità di specificità. Si dice che non è abbastanza, senza prendere atto che se anche l'inflazione fosse a zero, si dovrebbe indagare come mai, anche se i fondi aumentano ogni anno, alcune Regioni garantiscono servizi migliori di altre, ci sono ospedali che funzionano meglio e altri peggio, ci sono strutture ben organizzate e altre allo sbando”.

“Faccio mie – rimarca Schillaci - le parole di chi ribadisce che il miglior investimento che uno Stato possa fare è quello sulla salute dei propri cittadini. Perché l'auspicio diventi realtà, servono risorse ma servono soprattutto programmazione e organizzazione. Mancano i medici ma ce ne accorgiamo solo oggi quando era prevedibile da anni. Si chiedono fondi ma non si spiega perché quelli stanziati per abbattere le liste d'attesa non siano stati ancora tutti spesi o siano stati maldestramente utilizzati per coprire falle di bilancio. Il personale medico-sanitario va sostenuto, valorizzato e anche protetto. Abbiamo inasprito le pene per gli aggressori, introdotto l'arresto in flagranza di reato anche differita e potenziato i posti di polizia negli ospedali”.

“Come ho ribadito in un recente carteggio con i presidenti di Regione, l'impulso del governo non manca. Ma i risultati dipendono da un lavoro di squadra che va intensificato. Se ci sono ancora Cup che chiudono le liste ma poi le riaprono al comparire di una telecamera televisiva, possiamo essere certi che le strutture stiano rispettando le norme del DL 73/2024 sulla presa in carico dei pazienti e che l'attività privata in intramoenia non superi quella ordinaria per smaltire le liste d'attesa? Dall'anno nuovo, una piattaforma di monitoraggio nazionale fornirà per la prima volta una fotografia complessiva della situazione. Credo che avremo buone notizie, se ognuno si prenderà cura delle proprie responsabilità nell'unico interesse della salute dei cittadini”, conclude la lettera.

21 novembre 2024
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