“L’impegno che prendiamo oggi è quello di batterci affinché sia istituito un tavolo tecnico presso il ministero della Salute, in grado di coinvolgere tutte le componenti a partire dalle associazioni, medici e pazienti, e ottenere l’aggiornamento dei Lea con l’inserimento della vulvodinia. Il fatto che ancora oggi questa patologia, che ricordiamo colpisce una donna su sette, non sia riconosciuta dal Sistema Sanitario Nazionale contribuisce, purtroppo, ad alimentare quella cultura del silenzio che induce una donna che ne è affetta a non parlare della propria condizione o peggio ancora a ritardarne, in alcuni casi di troppi anni, l’accesso alla diagnosi e alle cure. Bisogna abbattere questo retaggio culturale e sfatare anche la convinzione radicata di voler attribuire i sintomi di una donna affetta da vulvodinia ad una condizione psichiatrica, come se il suo dolore fisico fosse dettato da un disagio psicologico. Credo che la soluzione sia quella di un approccio multidisciplinare e ritengo doveroso che a questa patologia sia dato il giusto inquadramento diagnostico”.
Lo dichiara la deputata della Lega
Simona Loizzo, capogruppo in commissione Affari Sociali, intervenendo alla conferenza stampa promossa per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla patologia della vulvodinia.