Governo e Parlamento
“Sottofinanziamento della sanità è preoccupante. Senza nuove risorse i bilanci sono a rischio”. Regioni scrivono a Schillaci e Giorgetti e chiedono un incontro urgente
di Luciano FassariPiù risorse sul fondo sanitario nazionale, ripristino di 1,2 mld sull’edilizia sanitaria, finanziamento aggiuntivo per la spesa farmaceutica, per il Piano vaccini e per il piano pandemico. E ancora: risorse in più per fronteggiare il problema delle liste d’attesa, riforma del payback dei dispositivi medici e approvazione del Dm tariffe per l’entrata in vigore dei nuovi Lea senza il quale il Mef bloccherebbe 631 milioni. Sono queste le richieste della Commissione Salute delle Regioni contenute in una lettera firmata dal coordinatore Raffaele Donini e inviata al Ministro della Salute, Orazio Schillaci e al Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti in vista della manovra di Bilancio in cui si chiede un incontro urgente.
Al momento secondo i rumors l’aumento previsto per il 2025 del Fondo sanitario si dovrebbe aggirare sui 2 mld (1,2 già previsto dalla scorsa manovra e 900 mln aggiuntivi) oltre a circa 300-400 mln per il personale con l’annunciata flat tax sull’indennità specifica per medici e infermieri.
Cifre che però a leggere la nota degli assessori alla Salute sarebbero insufficienti. “Da tempo – si legge nella lettera - è stata richiamata l’attenzione dei Governi sul preoccupante sottofinanziamento del Servizio Sanitario Nazionale che rischia di compromettere la sostenibilità economico-finanziaria dei bilanci sanitari. La difficoltà per assicurare il mantenimento dell’equilibrio economico- finanziario dei Sistemi sanitari riguarda la maggior parte delle Regioni, incluse quelle che si collocano da anni ai primi posti della griglia LEA, a dimostrazione che le criticità sono prevalentemente determinate da un insufficiente livello di finanziamento”.
“Il nostro sistema sanitario, pubblico ed universalistico – prosegue la Commissione Salute - può contare su un livello di finanziamento in termini di incidenza percentuale rispetto al Prodotto Interno Lordo, decisamente inferiore rispetto a quello garantito nei principali Paesi europei. Questo ha comportato che negli anni della pandemia e dell’incremento dei costi energetici la maggior parte delle Regioni sia riuscita ad assicurare l’equilibrio dei bilanci sanitari soltanto attraverso un significativo utilizzo di risorse proprie e di risorse straordinarie, la cui disponibilità è esaurita. Inoltre, i limitati incrementi del livello di finanziamento dell’anno 2024 sono stati quasi interamente vincolati nell’impiego per finanziare il rinnovo contrattuale del personale dipendente e convenzionato, la riduzione delle liste d'attesa, l’incremento del tetto di spesa per acquisti dal privato accreditato, le prestazioni aggiuntive richieste al personale del SSN, ecc”.
Per questo in primis le Regioni chiedono l’approvazione del Dm tariffe per l’entrata in vigore dei nuovi Lea fissati nel 2017. Senza i nuovi tariffari il Mef ha già annunciato che bloccherà i 631 mln per il 2024.
“Tali risorse debbano rimanere nella disponibilità delle Regioni quale quota indistinta del finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale senza alcun vincolo di accantonamento, con la possibilità di essere utilizzate anche per finanziare ulteriori e diverse occorrenze della spesa sanitaria, tenuto anche conto che le Regioni e Province Autonome hanno contribuito a creare le condizioni per l’entrata in vigore delle nuove tariffe e per l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza”, chiedono gli assessori.
Qui di seguito le richieste:
- Incremento del livello di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale per avviare un percorso di progressivo allineamento a quello garantito nei principali Paesi europei e per coprire i maggiori oneri determinati dell’andamento dell’inflazione;
Ripristino delle risorse già assegnate alle Regioni dal Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza per 1,2 miliardi cancellate dall’articolo 1, comma 13 del Decreto Legge n. 19/2024, convertito con modificazioni dalla Legge n. 56/2024 (già oggetto delle note prot. n. 266168 del 12 marzo 2024 e n. 445520 del 30 aprile 2024);
- Misure per superare le criticità legate alla governance del settore dei dispositivi medici con particolare riferimento al sistema del payback previsto dalla normativa vigente, anche alla luce delle recenti Sentenze della Corte Costituzionale (già oggetto della nota della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome del 4 settembre 2024);
- Finanziamento della maggior spesa farmaceutica indotta dall'applicazione dell'articolo 1, commi 223, 224 e 225 della Legge n. 213/2023 (già oggetto della nota prot. n. 517216 del 21 maggio 2024), misure per contenere il trend di incremento della spesa farmaceutica, a partire dalla spesa per acquisiti diretti, e per ristabilire la coerenza rispetto alla spesa programmata nei documenti di finanza pubblica (nota prot. n. 1091242 del 30 settembre 2024);
- Risorse necessarie per attuare le misure di riduzione dei tempi di attesa di erogazione delle prestazioni sanitarie (già segnalato nel parere della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome dell'11 luglio 2024 sulla conversione del Decreto Legge n. 73/2024);
- Risorse necessarie per attuare le politiche di sanità pubblica a partire dal nuovo Piano Pandemico Nazionale e dal Piano di Prevenzione Vaccinale e di Immunizzazione 2023-2025, dalla necessità di misure per incrementare i livelli di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, incluso il rafforzamento degli organici dei Servizi dei Dipartimenti di Prevenzione (già oggetto delle note prot. n. 21134 dell'11 gennaio 2024 e n. 266169 del 12 marzo 2024).
Luciano Fassari