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QS Edizioni - giovedì 26 dicembre 2024

Governo e Parlamento

Commissione inchiesta Covid. Anaao in audizione: “Operato sempre nel rispetto della scienza e dei pazienti” 

immagine 8 ottobre - "È stato un periodo drammatico, per cittadini, professionisti, malati, familiari di cui ancora in molti portano cicatrici forse inguaribili. È una lezione che speravamo avrebbe aiutato le istituzioni a comprendere il valore dei sanitari e della vita, e i cittadini a comprendere il valore del medico e dirigente sanitario. Invece sembra che il Covid abbia solo accelerato un percorso di destrutturazione sociale e sanitaria che sembra ormai senza fine".

"L’Anaao Assomed ha sempre operato nel rispetto profondo della scienza e dei pazienti perché è il nostro ruolo. È stato un periodo drammatico, per cittadini, professionisti, malati, familiari di cui ancora in molti portano cicatrici forse inguaribili. È una lezione che speravamo avrebbe aiutato le istituzioni a comprendere il valore dei sanitari e della vita, e i cittadini a comprendere il valore del medico e dirigente sanitario. Invece sembra che il Covid abbia solo accelerato un percorso di destrutturazione sociale e sanitaria che sembra ormai senza fine".

Così l'Anaao, audita oggi dalla commissione parlamentare d'inchiesta sull'emergenza Covid.

Tutti i numerosi e ripetuti allarmi lanciati da Anaao Assomed nel periodo della pandemia da Sars-Cov2, si possono sintetizzare in questi punti:
• Carenza di DPI e utilizzo delle mascherine chirurgiche come DPI
• Mancata quarantena per il personale sanitario/carenza di tamponi
• Contrattualizzazione di personale impreparato
• Estensione aree rosse

8 marzo 2020 Lettera a Ministro Speranza, Presidente Bonaccini (Emilia Romagna), Presidente Cirio (Piemonte)
Estensione Area rossa a tutte le provincie del Piemonte. (allegato n. 1)

10 marzo 2020 Comunicato stampa Emergenza COVID-19. Carlo Palermo: "Non vogliamo martiri né eroi"
Nel comunicato il Segretario Nazionale Carlo Palermo precisa che “in alcuni casi non vengono eseguiti tamponi ai medici esposti finché non sviluppano sintomi, lasciando nella penosa incertezza i sanitari, che devono comportarsi, per responsabilità, come se fossero positivi, per non esporre i pazienti e le proprie famiglie al rischio di un eventuale contagio”.

13 marzo 2020 Viene lanciata la petizione al Ministro Roberto Speranza e al Parlamento. Va bene assumere medici, ma tutti con gli stessi diritti e tutele!
L’art. 7 del Decreto-legge 9 marzo 2020, n. 14 dispone che i sanitari esposti a pazienti COVID-19 non siano più posti in quarantena, ma continuino a lavorare anche se potenzialmente infetti. La sospensione dal lavoro è prevista solo se sintomatici o positivi.
Nella petizione lanciata da Anaao Assomed, oltre a misure per la stabilizzazione del personale sanitario, è scritto: “Noi medici abbiamo il diritto di essere tutelati ed in tal senso chiediamo anche la modifica dell’art. 7 di tale decreto in merito all'isolamento del medico. Se veniamo in contatto con paziente positivo abbiamo il diritto di fare il tampone e solo a tampone negativo tornare al lavoro". Inoltre, sono stati richiesti DPI idonei per i sanitari.
La petizione è stata inviata al ministro Speranza e al Presidente Conte in data 22 Marzo ed è stata sottoscritta da 90.000 tra medici e infermieri.

13 Marzo 2020 Lettera aperta Anaao Assomed, Presidente Conte e Ministro Speranza
La lettera aperta dell'Anaao Assomed, indirizzata al Presidente Conte e al Ministro Speranza, esprime il dissenso nei confronti dell'articolo 7 del Decreto-legge del 9 marzo 2020, n. 14, che stabilisce che il personale sanitario esposto a pazienti affetti da COVID-19 non venga messo in quarantena, a meno che non sviluppi sintomi o risulti positivo al virus. L'Anaao Assomed evidenzia l'aumento del rischio clinico per il personale e per i pazienti, a causa della carenza di dispositivi di protezione individuale (DPI) e dei ritardi nei tamponi.

La lettera richiede con forza che le aziende sanitarie (ASL/ASO) proteggano il personale sanitario, fornendo adeguati DPI, come maschere FFP2, guanti, visiere e sovracamici, in particolare nei reparti di emergenza e terapia intensiva. Si insiste affinché il personale che svolge procedure di generazione di aerosol venga protetto con maschere FFP3, come indicato dalle linee guida internazionali. Inoltre, si critica il divieto di alcune ASL/ASO di indossare mascherine negli spazi comuni e si richiede che questa misura venga immediatamente abolita.

Viene anche sottolineata la necessità di eseguire tempestivamente i tamponi sul personale esposto e di ottenere i risultati in tempi brevi (5-7 ore), per evitare ulteriori contagi. La lettera evidenzia come i presidi ospedalieri, senza adeguate protezioni, rischiano di diventare focolai di infezione, invece che luoghi di cura.

La lettera richiama l'attenzione sul numero allarmante di operatori sanitari contagiati, soprattutto in Lombardia, e invita a riflettere sulla necessità di proteggere il personale esperto, anziché fare affidamento su nuove assunzioni di personale inesperto. Viene criticata anche la corsa all'acquisto di respiratori senza garantire il personale per gestirli. (allegato 2)

18 marzo 2020 Diffida alle Aziende Sanitarie
Le organizzazioni sindacali scriventi segnalano gravi carenze di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) per il personale sanitario impegnato nell'emergenza COVID-19. Nonostante le normative in materia di sicurezza sul lavoro, molte strutture sanitarie non forniscono adeguate mascherine FFP2 e FFP3, essenziali per le procedure che generano aerosol. La situazione è critica, poiché i lavoratori sono esposti a un rischio professionale elevato senza le necessarie protezioni. La diffida richiama le Aziende Sanitarie a rispettare le disposizioni del D.lgs. 81/2008 e a garantire la fornitura di DPI adeguati. In mancanza di tale rispetto, si procederà per vie legali e segnalazioni alle autorità competenti. (allegato n. 3)

NOTA TECNICA - Emergenza epidemia da Sars-CoV-2: impiego DPI
In merito a quanto previsto dal DL 2 marzo 2020, art. 34. co. 3, “è consentito fare ricorso alle mascherine chirurgiche, quale dispositivo idoneo a proteggere gli operatori sanitari” e dalle linee guida provvisorie diffuse dalla WHO in materia, al fine di garantire la sicurezza degli operatori, Anaao Assomed diffonde una circolare una circolare in relazione alla materia in continua evoluzione sulle conoscenze inerenti all’infezione da COVID-19. Nella circolare si precisa che, onde evitare interpretazioni discrezionali e difformi, nonché risultanti insicure per la tutela della sicurezza dei lavoratori specie nell’attuale situazione di emergenza e di carenza di personale, sia sempre e comunque prevista per gli operatori sanitari la massima protezione possibile nel rispetto della Circolare del Ministero della Salute del 22.02.2020 (almeno FFP2 in relazione all’assistenza dei pazienti ed FFP3 in corso di procedure invasive). (allegato 4)

7 e 17 marzo 2020 Medici senza esperienza al fronte
Nei comunicati stampa del 7 e 17 marzo Anaao Assomed critica la scelta di assumere neo-laureati senza esperienza. Nel comunicato stampa del 17 Marzo si esprimono perplessità sulla laurea abilitante. (allegato 5/1 - allegato 5/2)

24 marzo 2020 Lettera a Brusaferro
La lettera, inviata al Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), Silvio Brusaferro, con copia al Ministro della Salute, esprime una grave preoccupazione per la mancanza di adeguate protezioni per il personale sanitario durante la pandemia da COVID-19. Gli autori, Chiara Rivetti e Carlo Palermo dell'Anaao Assomed, riportano casi di medici ospedalieri intubati e un numero crescente di sanitari ricoverati, soprattutto in Piemonte, dovuto alla carenza di dispositivi di protezione individuale (DPI).

La lettera critica la decisione dell'ISS di ridurre l'uso obbligatorio delle maschere FFP2 e FFP3, favorendo invece l'uso di mascherine chirurgiche, tranne nei casi di procedure ad alto rischio di aerosol. Gli autori sostengono che tali raccomandazioni, basate sulle direttive dell'OMS, sono inadeguate per il contesto italiano, poiché l'OMS deve fornire linee guida minime valide a livello globale, incluse aree con risorse limitate. Applicare tali standard in Italia, dove il rischio di contagio è elevato, non protegge adeguatamente i medici e gli operatori sanitari. (allegato 6)

8 ottobre 2024
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